In una rosa ricca di giovani promesse, toccherà ai veterani come lui dare il buon esempio per far capire a chi è appena arrivato cosa significa vestire la maglia nerazzurra. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Esteban Cambiasso ha parlato della nuova Inter che sta nascendo. Ecco le sue parole:
Esteban, quali sono i presupposti per iniziare questa nuova stagione in nerazzurro?
“Abbiamo tanta voglia e grandi aspettative. Gli stimoli non mancano mai, a prescindere da com’è andata la stagione”.
Che ricordò avrà della stagione appena passata?
“E’ stata un’annata negativa che non è andata come volevamo. Dopo 7 stagioni in cui abbiamo vinto tutto, prima o poi sarebbe successo”.
Lo scorso anno, lei è stato messo in discussione. E’ una ferita ancora aperta?
“Ovunque ho giocato sono stato messo in discussione. Se non ti senti in discussione vuol dire che sta iniziando davvero il declino. In merito agli affari ironici della sfida contro il Catania, dico che ai tifosi sono state fatte credere cose che non c’entrano niente con il calcio giocato. Qualcuno ci ha abboccato davvero purtroppo, altri no. Ma l’amore dei tifosi dell’Inter lo sento sempre”.
Riuscirà l’Inter a riconquistare i suoi tifosi?
“C’è delusione per i risultati ottenuti la scorsa stagione. Ma l’amore non manca mai, lo abbiamo constatato soprattutto in ritiro”.
Zanetti fu tentato da un’offerta del Real. Tu hai mai pensato di lasciare l’Inter?
“Ho ricevuto qualche offerta prima e dopo il Triplete. Ma sono felice qui, non me ne andrò mai”.
Ci può dire i nomi delle squadre che l’hanno cercata?
“Fare dei nomi sarebbe scorretto. Però chi mi conosce che all’Inter, come nell’Indipendiente, mi sento a mio agio dentro e fuori dal campo”.
Quanto vi siete rinforzati rispetto alla passata stagione?
“Sarebbe stupido rispondere a questa domanda. Si possono dire tante cose, ma fino a quando non torniamo a vincere partite ufficiali…”
L’Inter è in grado di lottare per lo scudetto?
“Certo, può e deve farlo”.
L’ampio gap con la Juve del 2011-12 potrà essere colmato?
“Un campionato è lungo e alla fine i valori delle squadre vengono fuori. Ciò che è successo l’anno scorso, lo abbiamo messo alle spalle. Adesso si parte da zero. La Juve si è rinforzata ulteriormente, ma non dimentichiamo che giocherà anche in Champions League”.
Per la prima volta in nerazzurro non giocherai la Champions…
“Finché non la vinci è come se non la giocassi. C’è un danno economico, questo sì. Ma baratterei due-tre qualificazioni per un trionfo”.
Le manca una gara per arrivare a 350 presenze con l’Inter. Come si sente?
“Preferisco contare i trionfi che le presenze”.
E’ incuriosito dall’Europa League?
“E’ una competizione da non sottovalutare che vogliamo vincere. Il nostro gruppo non ha snobbato negli anni mai nessuna partita, altrimenti non avremmo vinto tanto”.
Cordoba team manager che impressione le fa?
“Ha cambiato ruolo, ma siamo tutti sulla stessa barca. Sarà importante anche dietro la scrivania”.
Se quest’anno tornassero le solite voci sui vecchi che giocano sempre cosa risponderà?
“Lo scorso anno non ho giocato l’ultima di Champions contro il Marsiglia, contro la Juve e contro lo Schalke. Credo che come risposta possa bastare”.
Tanti pezzi dell’Inter sono andati via. Finito un ciclo?
“I cambiamenti ci stanno. Guardate il Milan, è difficile per il calcio italiano competere con le altre realtà europee”.
Cosa ne pensa dell’attacco argentino Palacio-Milito?
“Non so se sarà una coppia. Deciderà l’allenatore”.
Palacio è arrivato troppo tardi all’Inter?
“Non credo, altrimenti avrebbe preso una multa (ride, ndr). Quanto a Silvestre, è forte di testa e ha doti da grande difensore”.
Ultima domanda: si è allenato in passato con Destro, che quest’anno ha sfidato. Quanto è migliorato?
“Giocherà in una big, ma non faccio il calciomercato e non vi do il titolo dicendo che è da Inter”.