Una presenza in campionato (Lazio-Inter del 13 maggio scorso) che gli è valsa l’esordio in serie A, prima dello scudetto vinto con la Primavera, e del riscatto del cartellino dal Genoa. Samuel Longo è pronto a inziare una nuova stagione con entusiasmo e orgoglio per ricambiare la fiducia che l’Inter gli ha dato.
“L’anno scorso è stata un’annata molto positiva, non solo per me, ma per tutta la Primavera, speriamo che quella che viene vada altrettanto bene anche per la prima squadra.– dice il bomberino nerazzurro ai microfoni di Inter Channel –. Adesso sono qui e cerco di sfruttare al massimo l’occasione che mi è stata data di venire in ritiro con l’Inter, sono orgoglioso di far parte di questo gruppo e darò il massimo per cercare di trovare un posto in squadra. Poi, se non sarà cosi vedremo”.
Prima punta o meno, Longo sa che quello che conta è giocare: “Certo che mi piacerebbe essere l’attaccante di riferimento, ma mi va benissimo essere utilizzato dove servo. Creatività? Ci può essere sia da centrale che da esterno. Il colpo di testa devo ancora migliorarlo, mentre se mi chiedete se è meglio il mio tiro destro o sinistro, direi il destro, salvo accorgermi che in realtà il maggior numero di reti in questa stagione credo di averle realizzate con il sinistro“.
“Cerco di prendere quanti più spunti possibile da tutti i miei compagni – continua Longo –, certo Milito mi sta impressionando per quanto ha già mostrato e segnato in questi giorni, ogni tiro è un gol. Io sono migliorato anno dopo anno, anche se anch’io ho avuto le mie difficoltà: il primo, nella Primavera dell’Inter, ero chiuso da giocatori più grandi, come Mattia Destro, poi sono andato a Piacenza e sono stato sfortunato con l’infortunio, poi sono arrivato al Genoa e adesso sono contento di essere tornato all’Inter. Ce la metterò tutta per cercare di ricambiare la fiducia che mi è stata concessa“.
Che cosa cambi nell’idea di calcio della prima squadra e di quelle giovanili, è lo stesso attaccante a spiegarlo: “L’idea è sempre la stessa, solo che i giocatori più grandi sanno già che cosa devono fare con la palla. È bello giocare con questi campioni perchè dovunque tu metta la palla hai la possibilità di realizzare dei gol. Una differenza però esiste: nel calcio “dei grandi” la tua testa deve girare più velocemente, devi sapere che cosa fare con la palla prima ancora che questa ti arrivi”.
Infine, un pensiero sempre speciale per i tantissimi tifosi che hanno seguito e continuano a seguire i nerazzurri durante il ritiro estivo a Pinzolo: “Mi fa molto piacere, anche se a volte c’è un po’ di stranezza: mi fanno sentire chissà chi, ma io in realtà sono uno di loro…“.
Fonte: inter.it