Accompagnato dal direttore generale Marco Fassone e dal direttore sportivo Piero Ausilio, nella sala conferenze del centro sportivo “Angelo Moratti”, Gabi Mudingayi si presenta alla stampa.
È proprio il dg nerazzurro a introdurre il nuovo centrocampista dell’Inter: “A nome di tutta la Società do il benvenuto ufficiale a Mudingayi, giocatore che è stato fortemente voluto dal club, dall’allenatore, in particolare, e che va a completare il nostro reparto di centrocampo portando quel contributo di esperienza indispensabile, con un curriculum di 200 presenze già collezionate in serie A. Gabi farà fare un ulteriore salto in questo senso all’Inter andando a congiungersi con quella politica che il nostro club sta portando avanti e che vede integrazione di ragazzi giovani con il gruppo dei giocatori più esperti, dei campioni che hanno costruito la storia di questa società“.
La parola passa poi al giocatore stesso: “L’emozione è tanta perchè arrivare in una società come questa è un passo importante, devo ammettere che non ci credevo più, ho sempre lavorato per arrivare in una società come questa. Quando dico darò l’anima è proprio quello che intendo fare, qui bisogna dare sempre il massimo e l’impegno da parte mia non mancherà mai. Per me l’Inter è un punto di partenza, con questa maglia vorrei fare più partite possibili e, perchè no, finire la mia carriera qui“.
Classe ’81, giocatore dell’Inter da appena sette giorni, ma “ci si emoziona ancora ad entrare in uno spogliatoio come quello nerazzurro”, spiega Mudingayi che, a proposito della sua posizione in campo, aggiunge: “Sono qui per mettermi a disposizione dell’allenatore e del gruppo, in qualunque zona mi sarà chiesto di giocare, cercherò di dare sempre il massimo. Ho parlato con Stramaccioni, mi sto allenando e lui mi sta guardando un po’, sarà poi lui a decidere dove farmi giocare”.
Il nome Inter, le telefonate, l’attesa e poi finalmente la firma sul contratto, arrivata il 20 luglio scorso. Mudingayi ricorda anche quei momenti durante l’incontro con la stampa: “Appena ho saputo che c’era un interessamento da parte del club nerazzurro, ho subito detto al mio procuratore che era qui che volevo venire, non ho neanche fatto caso alle altre squadre che mi cercavano. Quella è stata una settimana dura perchè volevo assolutamente venire qui, ma non perchè avevo paura di altre cose. Volevo conoscere i compagni, l’ambiente e iniziare con loro. Se temevo di essere deferito per la vicenda calcio-scommesse? Io ero tranquilissimo sin dall’inizio, anche perchè sono stato sentito come persona informata dei fatti, ma non ero indagato, sono sempre rimasto molto tranquillo”.
Sugli attuali compagni o su quelli che potrebbero diventarlo: “Sto lavorando con tutti e mi trovo bene con tutti. Nell’amichevole con il Como ho giocato al fianco di Guarin, poi c’è Cambiasso che ha tanta esperienza e da lui posso imparare tanto, anche se non sono giovanissimo. Sono quasi 10 anni che sono in Italia, conosco bene il campionato italiano e, ripeto, darò il massimo, questo lo posso dire. Giocare con campioni come Snejider o Milito per me è una gioia immensa, io correrò per loro. Non ho idoli, ma giocatori ai quali ho sempre guardato con grande passione e che ho ammirato come Makelele”.
Sulle eventuali partenze di Julio Cesar, Pazzini e Maicon: “Mi dispiacerebbe se andassero via perchè sono dei campioni – replica il centrocampista –, ma su partenze e arrivi io non so niente. Posso solo dire che il gruppo è fantastico e che tutti mi hanno messo a mio agio. Chi mi ha colpito di più tra i ragazzi della Primavera? Devo dire tutti perchè ci mettono l’impegno e si vede che vogliono arrivare”.
E a chi gli chiede se consiglierebbe l’Inter anche al suo ex compagno nel Bologna, Gaston Ramirez, lui risponde: “Se ha questa opportunità non ci deve neanche pensare perchè è un giocatore giovane, ma ha i numeri giusti e venendo qui potrebbe imparare ancora tanto. Lui ha già fatto vedere di essere un giocatore con qualità importanti”.
In chiusura, sulla sua condizione fisica, Mudingayi chiarisce: “Avevo un piccolo problema muscolare e non sono andato in ritiro con il Bologna, ma io ho sempre lavorato durante le vacanze. Adesso continuo a farlo qui, duramente, sono pronto e ho tanta voglia di dare il mio contributo“.