Passando al reparto d’attacco della formazione di punta della cantera nerazzurra, uno dei giocatori più in vista è certamente Marko Livaja.
Nato a Spalato il 26 agosto 1993, Marko è un attaccante completo che può giocare sia da prima che da seconda punta. Fisicamente ben piazzato (182 cm per 81 chilogrammi, ndr), è dotato di ottima tecnica e grande potenza. Ha un buon tiro ed un notevole spunto in velocità. Un difetto è l’indolenza che lo porta spesso ad estraniarsi dal match ed il carattere fin troppo “fumantino”.
Entrato ad undici anni nel settore giovanile dell’NK Omladinac Vranijc, nel 2008 è al centro di un vero e proprio caso di mercato con Dinamo Zagabria ed Hajduk Spalato a contendersi suo cartellino. È l’Hajduk a spuntarla con Livaja che si mette subito in mostra, consacrandosi nella stagione 2009/2010 con 19 reti all’attivo nella categoria “Kadeti”.
Le prestazioni con le nazionali giovanili croate (ad oggi ha segnato venti reti in quaranta partite con le rappresentative giovanili del suo paese, ndr) gli permettono di avere su di sè gli occhi delle migliori squadre d’Europa con l’Inter che anticipa tutti mettendosi d’accordo con l’Hajduk per una cifra di poco inferiore ai duecentomila euro.
Essendo però extracomunitario i nerazzurri sono costretti prima a “parcheggiarlo” al Lugano e poi a farlo acquistare dal Cesena nell’agosto del 2011. In Romagna gioca qualche minuto con la Primavera ed esordisce anche in Serie A il 16 ottobre contro la Fiorentina. A gennaio passa in comproprietà all’Inter e Livaja diventa subito uno dei protagonisti della Primavera di Stramaccioni prima e Bernazzani poi.
Pur non segnando molto (due reti in undici partite di stagione regolare, ndr) si disimpegna sempre con disinvoltura dimostrandosi fondamentale come spalla di Samuele Longo. Vince da titolare la “Next Generation Series” e realizza un gol nella finale Scudetto contro la Lazio.
Nella prossima stagione potrebbe andare in prestito ad un club di A (si è parlato con insistenza della Sampdoria nelle scorse settimane, ndr) per continuare il processo d’ambientamento alla realtà del calcio italiano e progredire in vista di un ritorno alla Pinetina.