In diretta dalla sala conferenze dell’ Hotel Melià di Milano, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Come sta la squadra dopo due settimane di lavoro?
“Io credo che sicuramente questa pausa sia stata importante, per recuperare qualche infortunato o migliorare la condizione di alcuni giocatori. Per quanto riguarda il lavoro, l’Inter sicuramente ha fatto bene anche se non con tutti gli elementi a disposizione. Ma questo per una big con tanti nazionali è normale. Ci aspettano tante partite ravvicinate, per noi importanti, ci troverete pronti già da domani”.
Ti sei spiegato la differenza tra il rendimento delle partite in casa e quelle in trasferta?
“Il risultato più deludente è stato ovviamente quello con la Roma, perché gli altri erano diversi ed erano legati ai risultati dell’andata. Siamo sempre andati in svantaggio: con la Roma e l’Hajduk abbiamo preso gol subito, col Vaslui rigore ed espulsione. Sono episodi che incanalano le partite ma sappiamo che dovremo far meglio“.
Le critiche non sono mancate dopo i primi passi falsi: come le giudichi?
“Questa è la Serie A, le critiche sono normali. La forza di un tecnico e di un gruppo dev’essere rimanere lucidi e capire cosa ha funzionato realmente e cosa migliorare. Se le critiche sono costruttive, bene; alcune lasciano il tempo che trovano. Il risultato è importante, ma un tecnico non deve buttare le sue idee e il lavoro positivo della sua squadra alla seconda giornata dopo un passo falso. Le risposte vanno date sul campo e non davanti ai microfoni”.
L’Inter è attesa da un tour de force importante. Gestirai con attenzione la rosa?
“La gestione degli uomini si fa per ottimizzare i risultati, le due cose sono connesse. Credo che l’Inter abbia costruito una squadra che ha, col rientro di tutti, la possibilità di avere alternative efficaci in quasi tutti i ruoli, una cosa che difficilmente puoi pre-organizzare. Ma bisogna vivere gara per gara, capitalizzando le qualità dell’organico senza mai perdere il filo conduttore di squadra. Domani andiamo a Torino e poi vedremo di farci trovare pronti giovedì. La partita più preoccupante è quella di domenica”.
Utile la sosta per Cassano?
“La gestione di Cassano sta nel capire per quanto può dare il suo contributo e fare la differenza come sa, ovvero il motivo che lo ha portato all’Inter. Sia col Pescara che con la Roma ha fatto benissimo, col Vaslui eravamo rimasti in dieci e l’ho cambiato per motivi tattici, una scelta fatta sui 90′ che potevano diventare anche 120. Ma i 60′ di Pescara più i 55 con la Roma sono stati importanti, con un gol e un assist. Detto ciò, Antonio ha lavorato duramente in queste settimane di sosta come chi non è andato in nazionale”.
E’ pronto per tutti giocare 90 minuti?
“Questo è un discorso che dipende anche da molti fattori, perché potrei decidere di non metterlo dall’inizio”.
Quella di Torino è una trasferta impegnativa e diversa dal big match giocato contro la Roma…
“La squadra di Ventura gioca un calcio ben preciso come la Roma, lo rispettiamo, ma andremo in campo per vincere come sempre“.
Cosa c’è da migliorare principalmente dopo le prime partite?
“A grandi livelli, non possiamo prendere dei gol con disattenzioni nostre collettive come il secondo con la Roma. La cosa che mi ha fatto veramente arrabbiare e che non voglio più vedere, è che l’Inter si è spenta dopo il 2-1 della Roma, cosa mai accaduta prima. Abbiamo accusato il colpo psicologicamente. E questo per una grande squadra è grave, non deve accadere anche perchè mancavano ancora venti minuti. Sono certo che non ripeteremo l’errore perché abbiamo capito dove abbiamo sbagliato“.
Con la Roma inserire Coutinho è stato un errore che ha sbilanciato la squadra?
“Ovviamente quando dico che la squadra ha fatto male, il primo ad aver sbagliato è l’allenatore e l’ultimo è il giocatore che è entrato. Qui siamo sempre tutti uniti quando si tratta di assumersi le responsabilità. Philippe doveva darci una trazione anteriore ma non ce l’ha data e anzichè alzare il baricentro ci siamo smarriti“.
Cosa ti aspetti da questo Torino? Dove può arrivare?
“Spero che il Torino dalla quarta giornata continui a vincere (sorride, ndr). Non lo so, penso a vincere e alla mia partita. Loro sono in gran momento di forma, vincono da 8 partite consecutive in casa dall’anno scorso, c’è euforia nell’ambiente”.
Problemi da evitare domani sera per non complicarvi la vita?
“Ventura, grazie al lavoro della società, è riuscito ad avere a disposizione tanti giocatori che aveva già allenato. Ha tenuto la struttura che ha portato il Toro in Serie A più tanti elementi che conosceva. Noi invece abbiamo cambiato molto, ma detto ciò abbiamo cercato di preparare la partita nel miglior modo possibile per tornare a vincere“.
Sicuro che non si ripeterà il blackout dopo il 2-1 contro i giallorossi?
“La nostra manovra era molto vicina alla loro area e abbiamo avuto occasioni nitide sull’1-1, sentivamo l’inerzia a nostro favore grazie alla spinta di san Siro. Poi prendere un gol con una ripartenza bruciante della Roma ha creato nelle nostre teste un contraccolpo negativo. Abbiamo analizzato tutto con i giocatori, la grande rabbia con la Roma è stata nel post-partita perché non abbiamo avuto subito l’occasione per rifarci. Dobbiamo tapparci le orecchie e andare avanti perché contano solo i risultati”.
Quanto può essere importante Alvarez già da domani come alternativa, considerando che è l’unico giocatore offensivo della rosa a cui piace partire da destra anzichè da sinistra?
“Questa è un’osservazione intelligente. Non a caso, cercavamo sul mercato un esterno che partisse da destra. Il rientro di Ricardo è fondamentale perché è un giocatore importante per l’Inter. Può agire su tutte le zone della trequarti. L’unico che ha questa capacità è lui, ha la tendenza minore rispetto agli altri ad essere un attaccante. Ha anche una struttura diversa e capacità di progressione che altri non hanno. Domani rientra e speriamo stia bene. Non è stato inserito nella lista di Europa League perchè la linea è stata quella di escludere chi aveva problemi fisici in quel preciso momento”.
Si è parlato molto dei gol subiti. Hai lavorato più individualmente o sulla squadra?
“Voglio precisare che la fase di non possesso è collettiva, troppe critiche alla difesa. Vorrei dire che per me gli errori con la Roma sono di 10 uomini e non solo della difesa. Noi ci stiamo lavorando”.
Come sta Pereira? E dove può giocare anche in futuro?
“E’ tornato con l’aereo come gli altri (sorride, ndr). A parte gli scherzi, chi ha fatto voli extraoceanici ha avuto un bello strapazzo, anche perché le località erano servite male. Sono abituati a questi tour de force perché sono professionisti. Domani non saranno al meglio, ne terrò conto, ma è importante che si facciano trovare pronti perché l’Inter ha bisogno di loro. Sul ruolo di Alvaro Pereira, è stato preso perché può fare l’esterno alto, basso e l’interno di centrocampo. Lo abbiamo acquistato proprio per queste sue caratteristiche”.
Il sostituto di Maicon lo hai già individuato o dipenderà dalle partite?
“Ho risposto a questa domanda parecchie volte. Senza offesa per nessuno, ma di Maicon ce n’è uno solo se parliamo di caratteristiche. Il suo ciclo è finito e stiamo lavorando su altre soluzioni. Zanetti è una sicurezza in quel ruolo, su Jonathan stiamo lavorando e non dimentichiamoci Nagatomo“.
Come stanno gli infortunati?
“Chivu è rientrato in gruppo oggi per la prima volta e ha ancora una settimana per recuperare, perché non è in lista Uefa. Obi lavora già da qualche giorno con la squadra ed è in progressione. Alvarez rientrerà domani mentre Mariga è quello forse più lontano da un recupero completo. Stankovic fa progressi ma con lui siamo particolarmente attenti perché non vogliamo che forzi. Mudingayi avrà la verifica finale a inizio settimana quando capiremo attraverso l’ecografia quando sarà disponibile. Palacio è convocato, quindi sta bene“.
This post was last modified on 16 Settembre 2012 - 14:43