Se i tifosi più anziani da oltre quarant’anni a questa parte ripetono, quasi fosse una poesia imparata a memoria, la formazione della Grande Inter (Sarti, Burgnich, Facchetti e via dicendo) oggi, quelli più giovani, quelli che hanno assistito alla nascita del mito, possono rispondere con: Julio Cesar, Maicon, Zanetti…
E, in questa “filastrocca”, non è un caso che sia il portiere a essere citato per primo, ad avere il numero uno stampato sulle spalle; l’estremo difensore è colui che nei momenti di difficoltà deve prendere per mano la squadra e trascinarla fuori dalle situazioni pericolose; è il primo colpevole quando si subisce un gol, ma è anche il primo che deve trovare la forza di reagire e trasmettere tutta la sua energia al resto della squadra. Julio Cesar, in questo, era un maestro: l’Acchiappasogni era un leader, non esitava a fare da scudo ai compagni e avrebbe dato tutto per la maglia che indossava.
L’eredità del brasiliano è un’eredita pesante, ma ora l’Inter ha un nuovo portiere e deve necessariamente voltare pagina. Anche perchè il nuovo numero uno non è uno qualunque. Samir Handanovic, il “pararigori” venuto dalla Slovenia, non ha nessuna intenzione di far rimpiangere il suo predecessore.
Dopo aver assaggiato il campo nei preliminari di Europa League, “Handa” è pronto a fare il suo esordio in campionato contro il Torino. Lo sloveno è chiamato a dare sicurezza ad un reparto che fin qui ha patito non poche difficoltà. L’operazione al menisco è ormai alle spalle e l’ex Udinese è pronto a calcare di nuovo il terreno di gioco.
Sa che per un po’ dovrà convivere con il fantasma di Julio Cesar, ma conscio delle sue potenzialità Samir è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle e a condurla verso nuove vittorie. La porta dell’Inter, ora, ha un nuovo padrone.