Che la sconfitta contro la Roma avrebbe aperto gli scenari più assurdi lo si era capito già al triplice fischio di Bergonzi quel 2 settembre 2012, alla vigilia della sosta. La pausa per le nazionali, infatti, è da sempre un’occasione appetitosa per i media che, pur di attirare l’interesse del pubblico, mettono tanta di quella brace inutile sul fuoco da far solamente aumentare il fumo, lasciando quasi tutti affamati.
In queste due settimane i nerazzurri sono stati al centro delle critiche: dalla trionfante trasferta di Pescara si è passati inspiegabilmente a un tiro al bersaglio senza sosta, che ha preso di mira soprattutto Stramaccioni e Cassano. Il primo è passato tutto a un tratto da simbolo degli allenatori moderni a miracolato inesperto; mentre FantAntonio, dopo essersi integrato perfettamente nello spogliatoio, ha improvvisamente cambiato umore mettendosi contro gran parte della squadra, rompendo addirittura gli equilibri del gruppo.
Quindici giorni di parole da lasciarsi definitivamente alle spalle. La sosta, infatti, è terminata e già da domani i nerazzurri potranno riscattarsi e far cambiare, nuovamente, idea ai critici. Gli uomini di Stramaccioni sono chiamati a dare una risposta sul campo per cancellare la parentesi negativa e dimostrare di esserci nella lotta per le posizioni che contano.
Contro il Torino è vietato sbagliare per riprendere fin da subito il cammino interrotto due settimane fa ed evitare un’altra carneficina mediatica.