Jonathan e un’eredità troppo pesante

La vittoriosa trasferta di Torino, ha evidenziato parecchi aspetti positivi dell’Inter disegnata da Andrea Stramaccioni, come la nuova posizione assunta da Cambiasso e l’ottima prova offerta da Juan Jesus al centro della difesa in coppia con Ranocchia.

Tra tante note positive però, ce n’è anche una negativa: Jonathan, infatti, continua a non convincere nella posizione di terzino destro (in una linea difensiva a quattro). L’esterno classe ’86 ha fatto fatica soprattutto a proporsi in fase offensiva, dove sarebbe stata molto utile la sua spinta per offrire un’alternativa valida alle invenzioni di Sneijder per innescare Milito in zona gol.

Ovviamente, 45 minuti sono pochi per dare un giudizio definitivo, ma il brasiliano appare sempre troppo timoroso e sembra non reggere il peso dell’eredità lasciata da un campione del calibro di Maicon.

Nelle prime apparizioni stagionali, sembrava essersi sbloccato psicologicamente dopo il prestito al Parma della scorsa stagione, ma all’Olimpico Jonathan è tornato ad esprimersi su livelli piuttosto modesti.

Con il ritorno a pieno regime di Joel Obi, Alvaro Pereira verrà sicuramente impegnato con maggior frequenza nella posizione di terzino sinistro, permettendo così a Nagatomo di dare respiro anche a Zanetti sul versante opposto.

Tutto questo, sempre che Jonathan non decida di liberarsi del fantasma di Maicon, per costruirsi un futuro luminoso in nerazzurro ed evitare di essere ricordato da tutti i tifosi solo come la controfigura sbiadita del terzino più forte del mondo.

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