Domani, alle ore 20.45, l’Inter affronterà il Chievo allo stadio “Marcantonio Bentegodi” di Verona nella gara valida per la 5^giornata della Serie A Tim 2012/13.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Il Chievo non è sicuramente una squadra facile da affrontare: è una squadra ferita, che ha bisogno di punti. Che tipo di avversario ti aspetti domani sera?
“Beh, in quanto a feriti, anche noi possiamo dire la nostra. Mi aspetto una partita tatticamente impegnativa. Ho visto un Chievo molto organizzato finora. Aver costretto la Juventus sullo 0-0 fino a venti minuti dalla fine ha dimostrato la loro solidità. E’ un campo storicamente difficile per l’Inter e Di Carlo è uno degli allenatori più preparati”.
Domani potremo già vedere la difesa a tre?
“La possibilità di usare la difesa a tre è nata quando ho iniziato ad avere tutti a disposizione, dai giorni che hanno preceduto la partita contro la Roma. Quando dobbiamo fare la partita ci esponiamo a una fragilità cui va posto rimedio. Quando dobbiamo fare la partita lasciamo troppo campo ai nostri avversari e questo problema era chiaro anche prima del risultato di domenica”.
Ti manca qualcosa in rosa?
“No, sono soddisfattissimo della rosa e non cambio certo idea per un risultato”.
E’ il momento più difficile da quando sei arrivato all’Inter?
“E’ il momento più difficile per voi che guardate da fuori. Ho già detto che le difficoltà maggiori per me sono state all’inizio. Non sono uno che si esalta nei momenti positivi e che si butta giù quando le cose vanno male. L’Inter ha fatto un risultato bruttissimo e le critiche sono giuste, ma non è che il Siena è arrivato a San Siro dandoci una lezione e chiudendoci nella nostra area. Cambiare ora sarebbe come scendere dalla nave. I giudizi negativi fanno parte del gioco, ma i conti si fanno alla fine. C’è un tempo per seminare e c’è un tempo per raccogliere”.
Dei difensori che hai in rosa chi ti dà più garanzie per la difesa a tre?
“Penso che tutti e cinque possano interpretare bene la difesa a tre. Samuel ha vinto uno scudetto con la Roma giocando a tre. Chivu ci ha giocato con l’Ajax tante volte e anche Ranocchia ci ha già giocato. Abbiamo soluzioni alternative, possiamo giocare a tre o a quattro, senza problemi”.
Contro il Siena si è sbagliata forse la gestione degli ultimi minuti?
“In realtà eravamo sbilanciati solo in occasione del secondo gol, perchè sul primo eravamo piazzati. Tra Roma, Rubin e Siena il denominatore comune è stata la sofferenza nel momento di spinta. Una grande squadra la partita contro il Siena, nel peggiore dei casi, l’avrebbe finita 0-0”.
Cambiasso è in difficoltà?
“Il mio compito, in un gruppo così nuovo, dev’essere creare il vestito su misura per ogni calciatore. Se io a Cambiasso o a Gargano chiedo di fare cose che non possono fare, li metto in difficoltà. La carenza di equilibrio ovviamente espone certi giocatori a brutte figure. Ad esempio costringere Gargano a inseguire Rosina per 50 metri sulla linea laterale vuol dire metterlo in difficoltà”.
Questi problemi di equilibrio imporranno una rinuncia a uno dei tre attaccanti? Ad esempio, Cassano e Sneijder rischiano di risultare incompatibili?
“No, assolutamente no. Cassano nel primo tempo ha fatto una giocata incredibile e se Sneijder avesse segnato saremmo qui a parlare di una grande coppia. La presenza di tre attaccanti contemporaneamente non è da escludere a prescindere. Valuteremo di partita in partita, anche in base alla condizione fisica dei ragazzi”.
A livello psicologico come si prepara la partita con il Chievo?
“E’ una partita fondamentale per dare a noi stessi un segnale. Dobbiamo perfezionare le cose che non sono andate bene in questo inizio di stagione, soprattutto sulla solidità della squadra. Abbiamo fatto a tratti cose molto interessanti e a tratti errori gravi. Domani mi piacerebbe vedere dei progressi sul problema che abbiamo individuato. Ovviamente non esiste la bacchetta magica, ma non vogliamo più perdere partite come quella contro il Siena”.
Quanti minuti hanno Mudingayi e Obi al momento?
“E’ una bella domanda. Sicuramente non hanno nelle gambe un minutaggio alto ma è importante per noi averli recuperati”.
Con il 3-5-2 i terzini saranno più a loro agio?
“Per le caratteristiche dei nostri esterni bassi, dei nostri centrocampisti e dei nostri attaccanti, può essere una soluzione”.
E’ possibile che, visti i risultati ottenuti fuori casa, la squadra possa affrontare più serenamente la trasferta di Verona?
“Non penso ci sia una differenza di approccio. La cosa che deve emergere domani è che l’Inter ha fatto un passo avanti enorme dal punto di vista della solidità. Questa è la nostra cura al problema. In tutte le partite che abbiamo giocato abbiamo costruito, ma abbiamo anche concesso palle gol importanti agli avversari”.
L’Inter l’anno scorso riusciva a rimontare spesso il risultato, anche andando in svantaggio. Cos’è cambiato rispetto a qualche mese fa?
“Voi siete abituati a tirare fuori una regola da ogni situazione, ma non c’è un trend che mi fa dire che non stiamo giocando con il coltello tra i denti”.
Come sta Ranocchia?
“Bene, ha preso un paio di calcioni incredibili nello stesso punto. Ma sta bene”.
Nella difesa a tre potrebbero giocare anche tre mancini contemporaneamente?
“Di solito fa più fatica il mancino a usare il destro che il destro a usare il sinistro. Io però ho la fortuna di avere mancini di grande qualità”.
Come sta Palacio?
“Stiamo provando a recuperarlo, accelerando i tempi, ma senza rischiare di perderlo per tanto tempo perchè è un giocatore importante per noi”.