Moratti: “Il nostro è un modello da seguire, con un allenatore intelligente e giovani di valore”

A margine del consiglio di amministrazione di F.C.Internazionale, il presidente Massimo Moratti ha risposto alle domande dei giornalisti in attesa.

Presidente avete parlato di bilanci?

“Si, tutte cose abbastanza noiose per quello che può interessare alla stampa”.

È stato ufficializzato anche l’ingresso dei soci cinesi?

“Non c’è niente da ufficializzare, c’è soltanto da formalizzare certe cose, quindi non era un argomento che oggi importava”.

Neanche novità sullo stadio?

“Abbiamo parlato di quello, della situazione attuale, della partita di ieri, dei progetti, del Settore Giovanile, in termini molto amichevoli perchè poi è anche un Consiglio di persone che partecipano da tanto tempo alla passione dell’Inter, quindi naturalmente quelli sono gli argomenti”.

Infatti, abbiamo visto tutti visi distesi… c’è entusiasmo?

“Certamente, l’importante è che ci sia entusiasmo nella squadra, quella è la cosa importante. Noi siamo soltanto di supporto”.

Parlando di numeri, si può dire che il 3 per la difesa è quello perfetto?

“Qualsiasi numero va bene se il meccanismo funziona, quello che importa è che vada bene alla squadra, all’allenatore e che si trasmettano tra di loro tranquillità e soprattutto che poi venga concretizzata durante le partite. Quindi non esiste una sola tattica e le altre sono scarse: è a seconda dei giocatori che hai e del momento. In questo momento è utile fare così”.

Chi sta vincendo fino ad ora il derby di mercato tra Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini?

“A parte il fatto che hanno fatto tre gol a testa e quindi va benissimo, Cassano ci sta dando moltissimo, non soltanto sotto l’aspetto del gioco e sotto l’aspetto della collaborazione con l’allenatore e con la squadra, e questa non è una cosa che debba meravigliare. Quando dico che è saggio è perchè sinceramente si sta dimostrando tale. Ci fa molto piacere, oltre che essere un giocatore è un uomo di un buon spessore e utile in questo momento qui”.

A proposito di giocatori da 20 milioni, impossibili da acquistare in questi tempi, questi nuovi ingressi in Società potrebbero portare a una situazione, non diciamo come quella dell’acquisto di Vieri, ma comunque un po’ meno difficile?

“Spero proprio non si torni ai tempi dell’acquisto di Vieri perchè era tutto sbagliato quello che abbiamo fatto, ma che ci possa essere un miglioramento poco a poco ci sta. Però, un conto è un discorso finanziario – cioè la possibilità di muoversi con maggiore facilità – un conto un discorso di economicità della Società e cioè di quella che è la gestione della Società, che non può essere un club che alla fine se ne frega di quelli che sono i conti finali perchè ha possibilità finanziarie. Non si può fare, quindi bisognerà sempre stare molto attenti, sia per rientrare in quelle che sono le regole UEFA, ma anche in quelle di una normale gestione di club”.

C’è una predisposizione a intervenire a gennaio con qualche innesto eventualmente?

“Il mio discorso era al contratrio (ndr, sorride). Al di là della possibilità, io penso che se non credi veramente in quello che hai, è difficile poi credere a quello che non hai. Io credo che noi abbiamo per le mani qualcosa che ha un valore importante, però è da valorizzare sempre di più. Oltre questo, c’è anche un Settore Giovanile che ci ha già regalato e continua a regalare giocatori di qualità, ebbene si lavora su questo. All’estero le grandi squadre fanno così, quindi credo che occorra un po’ uniformarsi a questa regola”.

Quale potrebbe essere una Società estera alla quale guardare?

“Ognuno ha un proprio modello: noi pensiamo che quello che abbiamo fatto come Settore Giovanile sia certamente da guardare da parte di altre Società, nel senso che abbiamo sviluppato un Settore Giovanile a un tale livello da avere avuto successo nei risultati, ma anche e soprattutto nei giocatori di buono spessore e importanti che stiamo tirando fuori, di tutte le età. Non è quello che vogliamo imitare, perchè quello lo stiamo facendo bene. Quello che è importante è valorizzare poi questi giocatori a livello di prima squadra, cioè aiutare l’ambiente a capire che possono avere una chance. Questo non è solo una Società che lo fa, quelle inglesi lo fanno tutte normalmente. Qui l’ambiente è diverso, il passato ci obbliga ad avere un passo diverso, capisco tutto, però bisogna lo stesso spendere in questa direzione. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore, che è giovane anche lui e queste cose le conosce, le capisce, però man mano bisogna avere l’occasione di poterlo fare”.

A proposito di giovani, la stuzzica questa sfida tra Montella e Stramaccioni?

“Sono amici. Montella ha più esperienza certamente perchè ha fatto 2 anni in più. Considero il nostro allenatore molto intelligente, quindi credo che possa supplire l’esperienza con l’intelligenza, vediamo che cosa succederà”.

A proposito del dibattito tra Marchionne e Della Valle e quindi tra Juventus e Fiorentina?

“La partita l’hanno già giocata, hanno pareggiato, quindi…”.

La Fiorentina in questo momento è la squadra peggiore da affrontare?

“Secondo me è la squadra migliore che ho visto giocare. Ho visto una partita bellissima contro la Juve e quindi certamente sarà un impegno importante, ma queste cose non è che uno possa rimandarle a quando vuole. Se c’è l’incontro dobbiamo farlo e bene, non è che siamo nessuno”.

È una fortuna giocare il derby fuori casa?

“Per il fatto che gioca in casa il Milan? Speriamo porti fortuna quello che dite (ndr, sorride).

Con il divieto di fumo negli stadi che entrerà in vigore per l’anno prossimo, si sta già organizzando?

“Quando vado all’estero, dove questo divieto c’è già, non ci penso neanche a fumare mentre sono allo stadio, quindi se sono obbligato a farlo, lo faccio (ndr, sorride)“.

Fonte: inter.it

Gestione cookie