Stramaccioni sembra aver trovato la giusta quadratura alla sua Inter: i nerazzurri, infatti, sono passati a un 3-5-2 che ha permesso di sbancare prima il “Bentegodi”, battendo il Chievo per 2 a 0 (anche se con un gioco non spettacolare), e di sfatare finalmente il tabù San Siro vincendo e, soprattutto, convincendo contro la Fiorentina.
Il cambio di modulo, dunque, ha dato da subito i suoi frutti, regalando 6 punti in due partite e facendo dimenticare la pesantissima sconfitta subita contro il Siena. Le note positive della partita contro i viola di Vincenzo Montella sono state molte, in particolare le prestazioni di Coutinho sulla trequarti e di Gargano in mezzo al campo.
Questa volta l’ex Napoli ha sfruttato al meglio la possibilità che Stramaccioni gli ha concesso, coprendo in maniera perfetta la zona centrale del campo e concentrandosi su ciò che gli riesce meglio, ovvero conquistare una marea di palloni. Il 3-5-2 sembra essere lo schieramento ideale per il centrocampista uruguaiano, cresciuto in Italia proprio giocando con lo stesso modulo nel Napoli di Mazzarri. Il ruolo di interno gli permette di mettere in mostra tutte le sue qualità: lavoro di interdizione, copertura degli spazi e velocità nel far ripartire l’azione.
Con un centrocampo a 5, “El Mota” non ha più la responsabilità di dettare i tempi di gioco agendo da playmaker, ruolo che richiede più qualità che quantità, ma ha la giocata facile sempre a disposizione sia sugli esterni, pronti a lanciarsi in avanti una volta riconquistata la palla, sia affidando il pallone al trequartista di turno (Coutinho nel caso di Inter-Fiorentina) che si abbassa e permette alla squadra di ripartire in velocità.
In attesa del vero Guarin, la sensazione è che difficilmente Stramaccioni possa rinunciare ai polmoni e alla corsa di Gargano, un potenziale punto di riferimento nella mediana nerazzurra del futuro.