La stagione deludente dell’anno scorso li aveva gettati nel calderone dei “bolliti”. Spesso erano finiti davanti ai giudizi privi di oggettività dell’opinione pubblica. Cambiasso e Zanetti non avevano brillato come tutta la squadra, ma spesso venivano considerati i veri punti deboli per via della loro età.
E, se il Capitano è riuscito a tirarsi fuori dalle critiche grazie alle sue sgroppate sul campo, lo stesso non può dirsi per il Cuchu, che fu vittima di ogni genere di accusa. Da buoni veterani, però, i due non si sono persi d’animo, rimettendosi di nuovo in gioco e cercando di dimostrare a tutti di poter dare ancora qualcosa all’Inter. Non è un caso che, dall’inizio della stagione, l’Inter con Zanetti e Cambiasso in campo abbia sempre vinto.
La vittoria di domenica è anche figlia dell’esperienza dell’undici nerazzurro che, temprato da innumerevoli battaglie, ha saputo gestire la partita anche nei momenti più difficili. In particolare il Cuchu, che è stato un gigante in mediana, si è messo al servizio della squadra facendo addirittura il difensore aggiunto per larghi tratti del match, risultando tra i migliori in campo con Samuel e Ranocchia.
Già, l’altro bollito, il muro argentino che, ad inizio stagione, pareva destinato ad una stagione da comprimario. The Wall prima segna, mettendo la ciliegina sul suo decimo derby vinto su dieci giocati, poi prende in mano la difesa formando con Ranocchia e Juan un muro contro cui sbattono tutti i giocatori rossoneri.
Il derby è stato l’ennesima dimostrazione della bontà del progetto nerazzurro, quel connubio di veterani e giovani su cui costruire le basi per un futuro vincente e ricco di soddisfazioni.
Gaetano Mango
(Twitter: @nimango)