L’Inter, infatti, si è rinchiusa nella propria metà campo per gran parte del primo tempo, cercando di sfruttare in contropiede lo spazio lasciato dai rossoneri. Le occasioni, però, sono arrivate con il contagocce, con un attacco lontanissimo dal resto della squadra e, dopo l’espulsione di Nagatomo, con un secondo tempo giustamente rivolto al contenimento.
Inter, dunque, meno pericolosa in avanti rispetto alle ultime ottime prove offerte contro Fiorentina e Neftçi. Queste due partite sono state fondamentali per il completo rilancio di Philippe Coutinho, autore di una prova magistrale soprattutto contro i viola, quando con le sue accelerazioni e i suoi movimenti aveva creato molti problemi alla retroguardia toscana e, visto il suo grande sacrificio anche in fase di non possesso, è stato considerato da molti come l’uomo in più nel nuovo 3-5-2 di Stramaccioni.
Domenica sera, invece, la sostituzione a fine primo tempo ha fatto subito pensare ad una sorta di bocciatura per il trequartista brasiliano, lontano anni luce dalle prestazioni offerte nei due match precedenti. A placare subito le male lingue, però, ci ha pensato proprio Stramaccioni che, nella conferenza post-partita, ha difeso il numero 7 nerazzurro: “Non era colpa sua se non riuscivamo a innescarlo“.
Nessun ridimensionamento dunque per Philippe, apprezzato dal tecnico della Beneamata per i miglioramenti di questi primi mesi e pronto a ripartire per inseguire quella continuità che, per ogni giovane calciatore, rappresenta l’elemento imprescindibile per abbandonare l’etichetta di promessa e trasformarsi definitivamente in campione.
I derby non finiscono mai, soprattutto per chi ha il tempo dalla sua parte…
This post was last modified on 10 Ottobre 2012 - 02:34