Budget ridotto, pochi nomi “grossi” a disposizione: per Branca le premesse non erano delle migliori, il fiato sul collo da parte dei tifosi, viceversa, sempre più pressante. L’ennesimo viaggio in Brasile siglava il passaggio in nerazzurro di tale Juan Guilherme Nunes Jesus, giovane difensore prelevato dall’Internacional per pochi spiccioli. La consueta e prevedibile reazione, costituita dall’immancabile coro di considerazioni affrettate da parte degli scettici, ha trovato poi riscontro nello scarsissimo utilizzo che, nello scorcio finale dell’ultima stagione, ne hanno fatto prima Ranieri e poi Stramaccioni.
Suonava tutto come una bocciatura per il centrale verdeoro, pronto a fare le valigie in estate per cercare fortuna altrove. Juan, però, ha deciso con coraggio di restare a Milano per giocarsi le sue carte e, in questo inizio di stagione, ha rubato letteralmente la scena ai compagni di reparto. Ventuno anni e un temperamento da leader consumato (“voglio scrivere la storia di questa società come Maicon e Julio Cesar” disse ai microfoni di Inter Channel) lo stanno perentoriamente trasformando in un pilastro della nuova difesa a 3 sperimentata da mister Stramaccioni.
Il merito di questa esplosione dev’essere attribuito anche al tecnico romano, giovane che lavora in grande sintonia con i giovani, dimostrandosi capace di metterli a proprio agio e di farli sentire al centro del progetto anche quando non vengono utilizzati con continuità. Adesso per il brasiliano arriva la parte più difficile: riuscire a confermarsi, cercando di correggere quei pochi limiti palesati finora e superati i quali avrebbe la possibilità di scrivere pagine importanti nella storia nerazzurra. Insieme ad Andrea Ranocchia, tornato su livelli altissimi dopo una stagione da dimenticare: saranno loro a guidare la difesa del futuro???
This post was last modified on 15 Ottobre 2012 - 01:34