Nuovo ciclo, tanto lavoro e pochi proclami

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute a canoscenza“, diceva Dante dei consiglieri fraudolenti. Guai ad ascoltare le voci che in questa pausa hanno accompagnato l’ambiente nerazzurro. Titoloni da prima pagina, frasi di alcuni opinionisti che parlavano di un’Inter proiettata nella lotta scudetto insieme a Juve e Napoli. L’Inter, in questo momento, è un cantiere, nient’altro. E’ un ambiente che va lasciato lavorare tranquillamente senza pressioni di alcun genere, senza il consueto clamore che solitamente accompagna le sconfitte e le vittorie.

Ben vengano le critiche costruttive e i complimenti sinceri ma guai a fare proclami. L’obiettivo dei nerazzurri è il ritorno nell’Europa che conta, quella Champions che permetterebbe da un lato di completare il processo di risanamento del bilancio e dall’altro di ridare prestigio ad un ambiente che in queste ultime stagioni ha vissuto qualche periodo di appannamento. Lo scudetto per ora è un discorso fuori dalla nostra portata.

Poi ovviamente, se a marzo l’Inter si dovesse trovare ancora a -4 dalla vetta, potremmo riparlarne. E’ una squadra giovane, c’è un nuovo allenatore e tanti nuovi innesti che devono pian piano trovare quell’equilibrio e quell’affiatamento che permettono anche nelle partite più difficili di venir fuori con la forza del gruppo. Stramaccioni lo sa: quando la scorsa stagione i ragazzi della Primavera rimediarono una sonora batosta dal Tottenham al loro esordio in Next Generation Series, nessuno immaginava cosa avrebbero poi portato a casa, otto mesi dopo.

E invece, con umiltà, sacrificio e col tempo, anche loro hanno raccolto quanto seminato. Per questo, via alle bandiere che seguono la direzione del vento, via i soliti opinionisti da bar, via anche ai tifosi occasionali che giudicano una stagione in base ai trofei vinti. L’Inter in questi anni ne ha portati a casa tanti. Ora c’è un nuovo progetto.

La società è con la squadra, e ci sono i presupposti per aprire un ciclo che da qui a qualche anno potrebbe regalare tante soddisfazioni all’ambiente nerazzurro. Tutto questo però, con pazienza e perseveranza perché questa Inter tra qualche anno potrebbe ritornare a divorare gli avversari come faceva ai tempi di Mourinho. E se Moratti vede in Strama qualcosa del vate di Setubal, qualcosa vorrà pur dire.

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