“Con Samir Handanovic l’Inter si è assicurata il portiere per i prossimi dieci anni”. Con queste parole Federico Pastorello ha commentato l’ottimo avvio di stagione del suo assistito con la maglia nerazzurra. Dichiarazione forse un po’ azzardata, considerando che a luglio il portiere sloveno ha compiuto 28 anni, ma che rende giustamente merito all’ottimo impatto avuto dal giocatore nell’avventura interista. Il suo approdo a Milano è stato un ottimo affare per la società nerazzurra ed il suo inizio di campionato è stato positivo, considerando anche la pesante eredità lasciatagli da Julio Cesar (ora in Inghilterra, al QPR).
Classe 1984, Samir arriva in Italia nel 2004 come riserva di De Sanctis (allora all’Udinese) ma riesce comunque ad esordire in Coppa Italia contro il Lecce e in campionato contro la Sampdoria. Al termine della stagione la società friulana lo presta al neopromosso Treviso, deciso a puntare forte su di lui, ma dopo solo tre giornate perde il posto a favore di Zancopè.
A gennaio viene girato a Roma, sponda Lazio, in uno scambio di prestiti con il portiere Sereni, ma anche qui colleziona solo una presenza. L’anno seguente, stagione 2006-2007, viene prestato al Rimini in serie B, dove dimostra tutta la sua abilità mantenendo i romagnoli nelle parti nobili della classifica.
Le sue ottime prestazioni non sfuggono ai sempre attenti osservatori dell’Udinese, infatti la stagione successiva viene richiamato alla base e, dopo tre giornate, riesce a strappare a Chimenti il posto da titolare, conservato fino all’estate 2012, quando decide che ormai è arrivato il momento di dare una svolta alla sua carriera e di a di affermarsi ad alti livelli.
Si trasferisce così all’Inter per coprire così quel posto lasciato vacante da Julio Cesar, in cambio all’Udinese vanno 11 milioni di euro più la metà del cartellino del baby Faraoni. Fa il suo esordio a Spalato nel preliminare di Europa League, ma pochi giorni dopo s’infortuna al ginocchio ed è costretto a star fuori una ventina di giorni.
È considerato un abile para-rigori. In Italia, fino ad ora, ne ha parati ben 14 su 37 e nella stagione 2009-2010 ha stabilito un nuovo record, parando ben 6 rigori su 8 in un campionato intero, superando Moro del Bari (1948-1949), Gandolfi del Legnano (a951-1952) e Marchegiani del Chievo (2003-2004), fermi a quota 5. Tra le sue “vittime” più illustri ci sono Kakà, Eto’o, Hamsik, Cavani e Pazzini. Sarà in grado di ripetersi anche in nerazzurro?