Da allora di chilometri ne ha macinati tanti, forse troppi per un essere umano, sempre da titolare e sempre a disposizione della squadra e del mister (da Bagnoli a Suarez, da Simoni a Cuper, da Mourinho a Leonardo, da Ranieri a Stramaccioni), anche grazie alla sua duttilità, che lo ha trasformato in un giocatore indispensabile per qualsiasi allenatore.
“Mi ritirerò al raggiungimento della seconda stella”, disse in tempi non sospetti, ma l’impressione è che possa appendere le scarpe al chiodo già alla fine di questa stagione, dopo 18 anni di nerazzurro, coronando così una carriera fatta di successi e gloria, ma anche di dispiaceri e momenti difficili. Momenti in cui il capitano non ha mai pensato di abbandonare la nave, nonostante la corte spietata del Real Madrid.
Capitano dentro e fuori dal campo, mai una parola di troppo, un comportamento fuori dalle righe o qualcosa di cui far vergognare società e tifosi. Un patrimonio che l’Inter tutelerà riservandogli un posto di rilievo negli assetti dirigenziali del club. Il modo migliore per continuare una bellissima storia d’amore che supera i confini del calcio.
Almeno fino a giugno, però, la scrivania può attendere: Zanetti, infatti, continua ad essere indispensabile nello scacchiere di Stramaccioni. Con la partenza di Maicon, l’argentino sembra l’unico in grado di garantire un rendimento continuo ed affidabile sulla corsia di destra e il cambio di modulo potrebbe risparmiargli tutto quel “girovagare” che ha caratterizzato le sue ultime stagioni. In attesa che Branca e Ausilio trovino il “Colosso” del futuro, Strama potrà contare sul suo instancabile “ragazzino” di 39 anni.
This post was last modified on 19 Ottobre 2012 - 17:45