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Strama: “Penso al Bologna, non alla Juve. Dispiace per Cou, ma Alvarez dimostrerà il suo valore”

Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà il Bologna allo stadio “Renato Dall’Ara” nella gara valida per la 9^giornata del campionato di Serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.

 

Sei vittorie consecutive, tre partite senza subire gol e un ottobre a porta inviolata. Ti aspettavi questa crescita da parte della squadra?

“La cosa che mi interessa è continuare a crescere gara dopo gara. L’Inter giovedì ha vinto un altro match complicato, gestendo e superando le difficoltà del primo tempo. Siamo contenti di quello che stiamo facendo e di essere sulla strada giusta, ma siamo consci del fatto che non abbiamo ancora fatto niente”.

La classifica sarà più chiara dopo Juventus-Inter?

“Lo sarà alla fine del girone d’andata, dopo aver incontrato tutte le squadre. Adesso è troppo presto, mancano ancora molti scontri diretti. Non dobbiamo guardarla solo perchè le cose vanno bene”.

L’attesa che si è creata intorno alla squadra può pesare psicologicamente?

“No, ho giocatori esperti. La gestione del gruppo tra campionato ed Europa League e il fatto che io dia molta importanza agli allenamenti, fa sì che in campo vadano sempre i più motivati”.

Domani giocherà Cassano?

“Finora abbiamo fatto bene con i tre giocatori offensivi, non vedo perchè dovremmo rinunciarci. Cassano dei tre davanti è quello che sta facendo meglio”.

Che effetto ti farà tornare a Bologna da allenatore dell’Inter?

“E’ una città che per me ha rappresentato tanto. Avevo 14 anni quando sono arrivato a Bologna e ho vissuto lì fino ai 18 anni. Ho tanti amici e tanti ricordi. Lì è iniziata la mia vita da uomo e quello è lo stadio in cui sognavo di esordire come calciatore. Poi ho cambiato strada e, anche se non mi vergogno a dire che ci sono rimasto male quando ho dovuto smettere di giocare, adesso arrivo al Dall’Ara felice, da allenatore dell’Inter”.

Cassano ha risentito del gol sbagliato?

“Ci è rimasto male, ma ha fatto bene e non l’ho tolto perchè ha fallito quell’occasione. Siamo fortunati ad avere tantissimi giocatori forti davanti, ed è normale che io li alterni”.

Per un po’ non avrai nè Coutinho nè Sneijder. Ci sarà più spazio per Alvarez? Come affronterai questa emergenza di fantasia?

“Mi è dispiaciuto tanto per Philippe, perchè è un ragazzo d’oro e l’ho visto triste. L’infortunio è arrivato in un momento in cui stava dimostrando di essere un giocatore importante per l’Inter. La sua indisponibilità si somma a quella di Sneijder e ovviamente abbiamo perso due giocatori di qualità. Però una squadra come la nostra non può dipendere da due soli elementi. Alvarez sta bene e il fatto che si sia presentato due volte da solo davanti al portiere contro il Catania è un fattore positivo. Anche quando è entrato a Torino ha cambiato la partita, quindi un giocatore come lui lo vorrei sempre in rosa. E’ un elemento importante e ve lo dimostrerà sul campo”.

Ti sei pentito di non averlo inserito in lista Uefa?

“No, abbiamo lasciato fuori i giocatori reduci da un intervento chirurgico come Chivu, Stankovic e Alvarez. Abbiamo escluso chi non dava garanzie a lungo termine. Sarà sicuramente reinserito se passeremo il turno”.

Quando pensi alle gare vinte soffrendo, quale aspetto consideri di più: il fatto che avreste potuto soffrire meno o che è importante riuscire a portare a casa comunque i tre punti?

“Per mia indole tendo sempre a guardare le cose che non vanno. Su questo bisogna lavorare, ma lo facciamo in casa nostra. Una squadra che ha cambiato così tanto non può essere pronta in così breve periodo. La cosa che mi interessa è che la squadra cresca e non ripeta gli stessi errori. La forza mentale e di impegno con cui l’Inter ha affrontato il Partizan ha dimostrato che stiamo riuscendo ad avere anche continuità. E’ ragionevole vincere soffrendo, visti anche i risultati delle altre in Europa”.

Palacio è sempre più decisivo con i suoi gol…

“L’ho sempre detto. E’ un giocatore di qualità, con caratteristiche diverse dagli altri attaccanti della rosa e si può trovare bene con tutti gli altri compagni di reparto. Il suo fiuto del gol è uno dei motivi per cui è arrivato all’Inter”.

Cosa ci dici del Bologna?

“E’ una trasferta difficile contro una squadra che ha sempre fatto bene. Hanno bisogno di punti e penso abbiano una gran voglia di dimostrare il loro valore. Pioli nelle grandi partite ha sempre avuto un atteggiamento molto offensivo, quindi si giocheranno la partita. Noi dobbiamo essere concentrati. Sarà una bella gara, speriamo di vincere”.

L’Inter rispetto alle altre italiane ha una rosa più adatta per sostenere le due competizioni?

“Non penso sia solo una questione di turnover. Noi abbiamo sempre cercato di dare importanza al nostro cammino in Europa, perchè siamo l’Inter e l’Inter in Europa ci deve stare. Poi è ovvio che il giovedì ci costringe il più delle volte a fare un solo allenamento prima della partita della domenica. Dobbiamo mantenere l’equilibrio tra le due situazioni. La cosa importante è aver trovato una nostra identità”.

Come mai Guarin è in difficoltà? Cosa puoi fare per riportarlo ai livelli di inizio stagione?

“Io lo sto vedendo bene, sicuramente non benissimo come a inizio stagione. Però non dimenticate che con i tre attaccanti e i tre difensori l’atteggiamento di un centrocampista cambia tanto. Le migliori prestazioni di Fredy sono arrivate da interno. Ora gli sto chiedendo un’interpretazione diversa e ovviamente il suo contributo è meno appariscente”.

Ti danno le imitazioni in radio e in televisione?

“No, mi fanno ridere. Sono cose simpatiche che giocano sul mio accento e sui miei difetti. Sono cose divertenti, fanno parte del gioco”.

Ci sono ancora due partite prima dello scontro con la Juventus. Riesci a non pensarci e a non farti influenzare nelle scelte?

“Non puoi pensare alla terza partita di un trittico, non ha senso. Vivo gara per gara, come se quella che stiamo per giocare fosse l’ultima. La cosa che va tenuta in considerazione è la programmazione del lavoro. Noi giocheremo sei partite in due settimane, ovviamente dobbiamo tenerne conto e impostare i carichi in maniera adeguata. Ma il pensiero, ora come ora, è solo sul match di domani”.

In Italia si gioca troppo? Secondo te andrebbe riformato il campionato?

“Per me è un piacere giocare troppo, perchè vuol dire che siamo in Europa. Lascio affrontare questi problemi a chi se ne intende, io mi concentro sul campo”.

In generale, come sta la squadra?

“E’ in un buon momento mentale e fisico. Abbiamo dimostrato di stare bene anche su impegni ravvicinati. Domani incontriamo un avversario che ha una settimana di lavoro nelle gambe e ci sarà da pedalare. Ma senza alibi…”.

Quanto è stato importante recuperare Palacio?

“Importantissimo, come sarà per Sneijder, Coutinho e tutti gli altri che sono fuori. Rodrigo si è integrato alla perfezione e sta facendo le cose per cui è stato acquistato”.

Alessandro Suardelli

(Twitter: @AleSuardelli)

This post was last modified on 7 Novembre 2013 - 01:17

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