Ospite nella sede del Corriere della Sera, Andrea Stramaccioni ha rilasciato una breve intervista ai microfoni della web tv del quotidiano di via Solferino, analizzando il suo percorso da allenatore, tra passato, presente e futuro. Ecco le parole del tecnico nerazzurro:
Negli ultimi tempi sono stati fatti tanti paragoni illustri. Qual è quello che ti ha fatto più ridere?
“Ridere nessuno, perchè quando il paragone arriva da un calciatore o da una persona che ti ha conosciuto, può fare solo piacere. Però ho già detto tante volte che accostare il mio nome a quello di allenatori che hanno fatto la storia del calcio mondiale è totalmente fuori luogo. Ringrazio chi fa questi paragoni, ma io non sono ancora nessuno”.
Dov’era un anno fa Andrea Stramaccioni?
“Ero alle prese con la quadratura della squadra Primavera, che aveva avuto un inizio decisamente in salita. Però i miei ragazzi sono stati fantastici, perchè proprio da quelle sconfitte abbiamo costruito le basi per una stagione importante, culminata con la vittoria della Champions e dello scudetto”.
Qual è la caratteristica principale del tuo modo di allenare?
“Cerco di curare ogni dettaglio dell’allenamento. Perchè se un calciatore capisce che il suo allenatore dà peso al lavoro quotidiano, si sente in competizione e pensa giustamente di potersi giocare le sue carte per essere titolare la domenica”.
La cosa più facile e più difficile della tua avventura sulla panchina nerazzurra?
“Penso non ci sia niente di facile in Serie A, soprattutto in una squadra come l’Inter. La cosa più difficile è la necessità di doversi migliorare ogni giorno, senza sentirsi arrivati solo per il fatto di essere su una panchina importante. Il giorno che penserò di essere bravo, mi ritirerò”.
Come ti vedi tra un anno?
“Spero di non deludere chi mi ha dato tutta questa fiducia e di essere ancora sulla panchina dell’Inter”.
This post was last modified on 27 Ottobre 2012 - 10:16