Milito: “Non mi sentivo così bene dai tempi del Triplete. Futuro? Posso solo dire che…”

E’ un Milito a tutto campo quello che parla ai giornalisti di TuttoSport, proprio alla vigilia del big match che vedrà la Juve ospitare l’Inter, la prima contro la seconda, la squadra che da inizio anno non ha mai perso contro quella che fuori casa ha sempre vinto.

Inizia facendo una panoramica sui bianconeri: “Loro sono molto forti, hanno Pirlo che è fondamentale per il loro sistema di gioco. Se siamo l’anti-Juve potrà dirlo il campo, sarebbe anche l’ora di vincere a Torino, cosa che non è mai riuscita all’Inter del post Calciopoli, speriamo di riuscirci proprio con Stramaccioni, un allenatore, credetemi, veramente bravo”.

Paragoni tra Strama e Mourinho?: “Ogni allenatore è fatto a modo suo e il suo lavoro va rispettato. José ha vinto tutto, Andrea è alle prime armi, ma non mi piace fare paragoni. L’unica cosa che li accomuna è la capacità di far arrivare perfettamente il loro messaggio ai giocatori e così riescono a farli esprimere al meglio”.

Qualche riflessione anche sulla sua squadra: “Sapevamo che non sarebbe stato facile avendo tanti giocatori nuovi in rosa. Poi abbiamo anche cambiato sistema di gioco, cosa che non è riuscita l’anno scorso, forse perché non avevamo i giocatori adatti. Adesso è diverso, abbiamo assimilato questo sistema di gioco, siamo più equilibrati e ci sentiamo più sicuri. Per questo sostengo che stiamo facendo un’ottima stagione. Andremo a Torino con la convinzione di poterli mettere in difficoltà, sperando di non perdere anche perché andremo a -7. In ogni caso siamo solo all’undicesima giornata…”. 

E sui nuovi compagni di reparto?: Cassano è un giocatore straordinario che può metterti la palla giusta in qualsiasi momento, non mi stupisco che stia facendo così bene. Mentre con Palacio siamo molto amici anche fuori dal campo, per questo durante la partita ci basta un’occhiata per intenderci”.

Cinque gol in dieci partite, impreziositi da prestazioni di spessore, sempre a disposizione della squadra, e con la voglia di non fermarsi mai: “Non mi sentivo così bene dai tempi del Triplete, e non ho cambiato né modo di lavorare né tanto meno i carichi in allenamento, semplicemente ho fatto tutto il ritiro a Pinzolo, cosa che non riuscivo a fare proprio da quell’estate”. Trentatre anni ed un contratto faraonico che scadrà a giugno del 2014, e dopo quella data?: “Manca tanto di quel tempo… Io qua sto benissimo, vediamo cosa succede. Però posso assicurare che la mia ultima squadra in Europa sarà l’Inter”.

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