Alla vigilia del derby d’Italia, l’Inter ha un’arma in più, Rodrigo Palacio. Rientrato nel migliore dei modi dall’infortunio che lo ha tenuto ai box per tutto il mese di settembre, il Trenza, con due gol e altrettanti assist, è ufficialmente tornato a creare scompiglio nelle difese avversarie.
Primo colpo del mercato estivo insieme ad Handanovic, l’attaccante argentino si è integrato alla grande nel gruppo, diventando in poco tempo pedina importante nello scacchiere di Stramaccioni. Proprio Palacio, a poche ore dal big match contro la Juve capolista, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport.
Tanti i temi affrontati, ad esempio le origini della famosa Trenza: “Qualche anno fa avevo i capelli lunghi. Un giorno ho deciso di farli corti e mi sono lasciato questa trenza che da allora è sempre con me. Non voglio tagliarla sennò magari finisco come… Sansone che perse la sua forza tagliando i capelli. No, no, dai… La trenza non si tocca. Magari farò un altro voto, ma il mio codino non si tocca”.
Il turno infrasettimanale ha regalato all’Inter la vittoria e il secondo posto solitario a -4 dai bianconeri, anche se per un momento i nerazzurri sono stati vicinissimi al -2: “L’importante era battere la Sampdoria e ci siamo riusciti. Perdere contatto dalla Juve sarebbe stato brutto e lo abbiamo evitato con una grande ripresa. Siamo l’anti-Juve? Se continuiamo così, possiamo competere per lo scudetto, ma non dobbiamo smettere di lavorare e di andare in campo con questa umiltà. La nostra forza è che diamo sempre il massimo e giochiamo con fiducia tutte le partite”.
Tema principale non poteva che essere la sfida contro la Juve: “Mai segnato contro la Juve? Spero di farlo ora anche se è importante soprattutto che l’Inter vinca. Sembra una frase fatta, ma è la verità: la squadra per me viene prima di tutto. Per noi questa partita arriva al momento giusto: siamo reduci da 8 successi di fila e vogliamo vincere anche a Torino. Andremo là per ottenere questo risultato. Certo, sappiamo bene che i bianconeri sono forti e che conquistare i tre punti allo Juventus Stadium non sarà facile, ma noi ci proveremo. Crediamo nelle nostre possibilità di vincere. Io con una marcatura a uomo su Pirlo? Mi è già capitato lo scorso anno nello 0-0 al Ferraris, nel match di ritorno. Io giocavo alle spalle di Gilardino: quanto ho corso. E’ quello che fa girare tutta la squadra, la mente della Juventus. Se lo lasci giocare, cambia la partita e ti ammazza. Ma la Juve però non è solo Pirlo”.
Sempre con la testa ai bianconeri, viene chiesto a Palacio che clima si attende dallo stadio, svelando anche un piccolo retroscena di mercato: “Uno stadio pieno con tanta gente perché il derby d’Italia è molto sentito. L’importante è che il clima sia sereno e che lo spettacolo sia all’altezza delle aspettative. Mancherà Conte? Non credo. Ormai i bianconeri si sono abituati e i risultati lo dimostrano. Se mi hanno cercato in passato? Io non ho mai sentito direttamente questa voce anche se i giornali lo hanno scritto. Il Napoli e la Roma? . La vera scelta è stata tra il club giallorosso e l’Inter, ma io non ho avuto dubbi nel preferire la maglia nerazzurra”.
L’intervista nel finale verte sulle differenze tra Genova e Milano, sui suoi miglioramenti e sul nuovo allenatore, con stoccata finale in ottica tricolore: “Sono abbastanza contento qui e mi sento già a casa. Se ho fatto progressi? Tantissimi. Prima mi occupavo solo della fase offensiva, mentre Gasperini al Genoa mi ha insegnato anche a difendere. Tatticamente sono cresciuto. Che effetto mi fa avere un allenatore giovane come Stramaccioni? Non guardo la sua età anche se in effetti è la prima volta che ho un tecnico così giovane. Sta dimostrando di essere intelligente e durante la settimana lavora alla grande, preparandoci sui punti deboli degli avversari. Se firmerei adesso per il terzo posto? No, non firmo. Sono ambizioso. La Juve rimane favorita, ma noi vogliamo darle noia fino all’ ultima giornata”.