Durante Drive Inter, programma in onda su Inter Channel, Gabi Mudingayi si confessa ai microfoni di Nagaja Beccalossi.
Nel tragitto da casa sua, in zona San Siro, ad Appiano, il centrocampista belga arrivato in estate dal Bologna, svaria su molti argomenti, partendo dal suo ambientamento a Milano: “Ho scelto di vivere in città, in zona San Siro, dove si sta bene e sono a dieci minuti dal centro“.
L’Inter per Gaby è un traguardo importante: “Sì, un sogno. L’ho sempre vista come una grandissima squadra piena di giocatori importanti, si lavora sempre per arrivare a una società come questa. L’Inter negli ultimi anni ha vinto tanto, da qui sono passati molti campioni. Tutti sappiamo la storia di questa squadra, si parlava spesso di Inter“.
Mudingayi racconta così lo sviluppo della sua vita: “Ho iniziato a giocare a calcio a 15 anni, tardi, prima davvero mai. Mio padre mi ha detto che se avessi voluto, sarei potuto andare ad allenarmi a un posto vicino casa. Ho giocato per un anno o due, quindi mi ha preso una squadra di serie C. Il calcio mi ha preso, una società di serie A belga mi ha scelto e quindi è arrivato il Torino, finalmente l’Italia. Pensavo a divertirmi, non ho mai pensato al futuro e quando è arrivato il Torino è stata una sorpresa. Io che non pensavo di fare il calciatore nella vita ho colto la palla al balzo”.
Dopo i granata, ecco la Lazio: “Roma è fantastica, ci ho giocato per tre anni e ci sono stato veramente molto bene. Devo dire che sono felice di esser stato in Italia, questo Paese mi ha dato tutto e posso solo dire grazie“. Viste le molte nazionalità presenti, nello spogliatoio che lingua si parla? “Italiano, spagnolo e un po’ di barese con Cassano (ride, ndr). Io amo le lingue, quindi capisco, poi ci sono brasiliani che parlano portoghese“.
Proprio Cassano è molto apprezzato ad Appiano: “Antonio è il numero uno, siamo molto legati e ci facciamo sempre gli scherzi. Trovare una persona vera come lui, che parla in faccia, è molto difficile. Una persona fantastica, poi come giocatore inutile parlarne, sappiamo tutti quel che vale“.
Ad inizio stagione, è apparso sulle gradinate nerazzurre un simpatico striscione che recitava ‘30 sul campo ce li ha solo Mudingayi‘: “La prima volta che l’ho visto non ho associato subito le cose. Poi quando ho capito mi son messo a ridere, ho pensato fosse una cosa molto simpatica. E dopo un attimo a pensarci sono riuscito a capire“.
Mudingayi descrive poi il palcoscenico di San Siro: “Uno stadio incredibile. E viverlo in prima persona da giocatore dell’Inter è fantastico. Si sente tutto, è immenso. Ho la fortuna di poter giocare con tanti campioni, dal capitano a Sneijder e Cassano. Potrò raccontarlo ai miei figli. Zanetti, in particolare, è un mostro. Un uomo fantastico, ride e scherza sempre, un ragazzo tranquillo che non conosce la pressione. Sono orgoglioso e fiero di giocare in squadra con lui. Lo ammiro, perché per correre tantissimo e vincere quanto ha vinto lui, devi amare il lavoro e la maglia che indossi“.