Dieci vittorie consecutive, dieci gloriose trasferte, dieci punti nel girone di Europa League: nel periodo delle magiche decine da ieri sera sono diventati quasi dieci anche i giocatori indisponibili nella truppa di Strama. Un segnale allarmante visti i numerosi impegni che l’Inter dovrà affrontare nelle prossime settimane.
Tra guai muscolari freschi di giornata e infortuni gravi, l’infermeria nerazzurra è affollatissima. Comprendendo anche i giocatori non pienamente recuperati, infatti, si arriva a ben nove: Sneijder, Coutinho, Ranocchia, Samuel, Chivu, Stankovic, Obi, Mariga e, molto probabilmente, anche Mudingayi.
L’infortunio muscolare del belga dopo pochi minuti dall’inizio di Partizan-Inter è stata l’ennesima brutta notizia della settimana, dopo che, pochi giorni prima, era arrivata la conferma dello stop per Ranocchia e Samuel. Il livello di infortunati ha raggiunto la soglia di emergenza: in questo momento l’Inter manca completamente di alternative in difesa, dove la coppia Silvestre-Juan Jesus dovrà fare gli straordinari, ma anche sulla trequarti, per la quale è disponibile il solo Alvarez (assente ieri perché escluso dalla lista Uefa).
Il più vicino al rientro dovrebbe essere Obi, che potrà almeno tappare il buco lasciato da Mudingayi a centrocampo. Per tutti gli altri le cose andranno per le lunghe: Sneijder potrebbe rientrare nella partita contro il Cagliari a San Siro del 18 novembre, mentre Ranocchia e Samuel dovrebbero tornare a braccetto nel monday night Parma-Inter, partita nella quale Stramaccioni conta di ritrovare anche Coutinho. Più lontani i recuperi di Chivu e Mariga, per i quali si dovrà aspettare dicembre.
Con questa situazione, la maggior parte delle squadre sarebbe in crisi nera, ma non è questo il caso dell’Inter. Al contrario i nerazzurri negli ultimi tempi non hanno fatto altro che migliorare di partita in partita, come se assenze decisive come quelle di Sneijder fossero una circostanza facilmente ovviabile. Questo atteggiamento è frutto del lavoro psicologico di Stramaccioni, che ha ricreato nei giocatori quella sicurezza e quella fiducia in se stessi che sono state il marchio di fabbrica dell’Inter del triplete.
L’allenatore nerazzurro dovrà però inventarsi qualcosa nelle prossime settimane per evitare di impiegare sempre gli stessi giocatori. Da questo punto di vista la notevole duttilità messa in mostra da Strama anche ieri, quando l’Inter è passata dal 4-5-1 iniziale a un 4-4-2 sperimentale, per chiudere con il 3-5-2, sarà certamente d’aiuto per modellare formazioni diverse ma ugualmente efficaci nelle prossime gare.
Ieri i risultati si sono visti, non resta che continuare così, senza perdere mai la fiducia.