Alvaro Pereira mette il turbo: la sua corsa al servizio del centrocampo nerazzurro

Lunedì 27 agosto 2012: la maggior parte degli italiani aveva già dovuto affrontare il duro impatto del ritorno al lavoro dopo le ferie estive, le spiagge si andavano piano piano svuotando, gli studenti tentavano frettolosamente di finire i compiti delle vacanze e i palinsesti televisivi erano ancora privi di programmi dal grande audience; tutto ciò mentre l’Inter rinforzava la propria rosa ufficializzando l’acquisto dell’esterno uruguaiano Alvaro Pereira dal Porto per 10 milioni di euro più bonus.

L’entusiasmo verso un acquisto così importante, sia dal punto di vista dell’esperienza internazionale (titolare nel Porto vincitore dell’ Europa League e nella selezione dell’Uruguay campione della Copa America 2011), sia dal punto di vista economico, era pienamente giustificato in quanto si andava a colmare una lacuna apparsa evidente nella stagione precedente.

In questi primi mesi della sua avventura italiana, Pereira ha fatto vedere solamente a sprazzi le sue grandi qualità di forza fisica e resistenza; ha alternato buone prestazioni, come la trasferta a Verona in cui ha realizzato il primo gol in maglia nerazzurra, ad altre sotto la sufficienza, al punto da esser più volte relegato in panchina.

Questo è dovuto probabilmente al fatto che l’inserimento nel calcio italiano non è affatto semplice, visto che nella patria di Dante, degli spaghetti e del catenaccio, la tattica e la fase difensiva recitano il ruolo del padrone, mentre Alvaro ha più volte dimostrato di gradire maggiormente la fase di spinta a quella di copertura.

Ora che l’Inter si trova in emergenza a centrocampo, il fluidificante di Montevideo avrà la possibilità di giocarsi le sue carte, probabilmente già a partire dalla trasferta russa di Kazan, per convincere Stramaccioni e conquistare il pieno affetto del popolo interista.

Le importanti qualità fisiche, abbinate a una discreta tecnica, consentono infatti all’ex Porto di poter agire anche da interno sinistro in un centrocampo a 3, come fece nella gara del suo esordio in Italia contro la Roma; visti gli infortuni di Obi, Mudingayi e Stankovic, la squalifica in campionato di Gargano e tenendo presente che Guarìn è reduce da un infortunio, Strama potrebbe davvero scegliere l’opzione Pereira a centrocampo, dando corsa e sprint alla mediana interista.

Si tratta di un’occasione importante sia per il fluidificante della Celeste, sia per il tecnico dell’Inter per poter dare minutaggio e fiducia a un giocatore che può senza dubbio rivelarsi fondamentale nell’economia del gioco nerazzurro.

Pereira è pronto a mettere il turbo e a sprintare sulla fascia o in mezzo al campo; l’Inter ha bisogno delle sue sgroppate per continuare a correre, sia in Italia che in Europa.

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