Dopo l’infortunio rimediato a Belgrado nel match contro il Partizan, Gaby Mudingayi sta cercando di accelerare i tempi per tornare in campo e riprendere a dare il suo contributo alla causa nerazzurra: “Sto meglio, molto meglio – spiega il centrocampista belga ai microfoni di Inter Channel – Ho iniziato a lavorare in campo da due settimane ed è meglio aspettare la sosta prima di rientrare, così avrò più tempo per recuperare come si deve e appena tornerò sarò al 100%. Se è difficile stare fuori? Sì, ho avuto sfortuna perchè non sono uno che si fa male spesso, sono arrivato qui con tanta voglia di fare e magari, volendo fare troppo, ho avuto un po’ di sfortuna e mi sono fatto male. È difficile perchè comunque guardare gli altri e non poter dare una mano ai propri compagni credo che per un giocatore sia la cosa più difficile”.
“Che Inter ho visto finora? Quella che mi aspettavo e che è andata in campo facendo sempre ciò che è stato chiesto dal mister, un’Inter che ha sempre la voglia di vincere perché comunque abbiamo vinto tante partite. Poi è ovvio che durante il campionato ci sono dei momenti un po’ così e qualche partita in cui non sei al 100%, quindi ci sta anche di perdere. Comunque è un’Inter sempre pronta a dare il massimo e a vincere. Quanto mi hanno aiutato i compagni? Loro e il mister mi sono stati vicino dicendomi che sarei tornato presto e quando i compagni chiedono sempre di te è una cosa che motiva e che fa piacere”.
In chiusura, sul sorteggio di Europa League che vedrà l’Inter affrontare il Cluj nei sedicesimi di finale, dice: “Noi siamo l’Inter e dobbiamo pensare a quello che facciamo noi in campo, poi è sempre bene avere un occhio su quello che fanno gli altri ma l’importante è arrivare alla partita pronti e cercare di vincerla. Cosa mi auguro per il 2013? Che la squadra continui a giocare come sta giocando e se riuscissimo a fare anche meglio sarebbe un bene. A me auguro di poter dare una mano come ho sempre voluto, perché da quando sono arrivato qui il mio più grande desiderio è stare in campo coi compagni e dare il massimo quando il mister mi chiama in causa”.