La sfida casalinga col Genoa è stata una prova di carattere e di qualità per buoni tratti della partita, anche se il finale ha messo più di un brivido al popolo interista; il pirotecnico 5-4 è frutto della voglia di ritrovare i 3 punti dopo un tunnel che sembrava senza fine e, al contempo, delle lacune difensive che hanno caratterizzato la travagliata annata di Zanetti e compagni.
Il nuovo ciclo dell’Inter targata Stramaccioni porta cambiamenti tattici e di uomini: il nuovo tecnico sceglie un 4-3-3 con il capitano interista schierato terzino destro, Poli, Stankovic e Cambiasso in mediana e Forlan e Zarate a supporto di Milito nel tridente offensivo; il Genoa di Pasquale Marino sceglie un atteggiamento analogo, con l’ex Porto Belluschi a centrocampo insieme a Biondini e al playmaker Veloso e il trio Gilardino–Palacio–Sculli a creare grattacapi alla porta difesa da Julio Cesar.
La ventata di aria nuova portata da Stramaccioni nello spogliatoio interista produce effetti concreti, in quanto l’Inter pressa gli avversari e trova il gol dopo 13 minuti grazie a un colpo di testa di Milito, servito da Forlan. Il Principe, ex di turno, sigla anche il 2-0 poco prima della mezz’ora, approfittando di un millimetrico lancio di Stankovic e di una difesa genoana tutt’altro che perfetta: controllo preciso e tiro chirurgico a battere Frey per la seconda volta. La rete del 3-0 che fa impazzire di gioia il pubblico di San Siro viene confezionata dalla “strana coppia” Lucio e Samuel: il brasiliano si trasforma in uomo assist, consentendo a The Wall di realizzare la terza marcatura nerazzurra.
L’Inter ha il demerito di inserire troppo presto il pilota automatico e, complice qualche leggerezza in difesa, consente al Genoa di rientrare in partita a cavallo tra il primo e il secondo tempo: sul finire della prima frazione, infatti, Moretti sigla la rete del 3-1 in mischia, mentre al 14’ della ripresa Palacio batte Julio Cesar dagli undici metri, consentendo ai Grifoni di rientrare nel match.
La gemma di Zarate (episodio isolato in una stagione assai deludente) ridà all’Inter due reti di margine, ma il Genoa si riavvicina grazie al secondo rigore di giornata, concesso dall’arbitro Valeri per fallo di Julio Cesar su Palacio (nella circostanza il portiere interista verrà espulso per chiara occasione da rete) e realizzato da Gilardino.
La partita, però, è ben lungi dallo smettere di regalare emozioni: il neo-entrato Guarìn conquista un rigore per i nerazzurri e, in seguito al penalty, Belluschi si guadagna la doccia anticipata, ristabilendo la parità numerica; dal dischetto Milito è glaciale e sigla la personalissima tripletta. A pochi istanti dal termine, il direttore di gara è di nuovo protagonista in quanto assegna un altro rigore (il terzo) a favore degli ospiti: Gilardino batte Castellazzi realizzando il definitivo 5-4.
Strama esordisce in maniera pirotecnica sulla panchina interista, guidando i nerazzurri al successo e riavvicinando la zona Europa al termine di un match divertente, ben giocato e col brivido finale degno della vera “Pazza Inter“.
This post was last modified on 16 Maggio 2013 - 01:48