2012 Review – La Vecchia Signora si inchina al Biscione: Juventus-Inter 1-3

juventus-inter 1-3Sabato 3 novembre 2012, Torino, Juventus Stadium. L’Inter di Andrea Stramaccioni, reduce da sei vittorie consecutive, vuole dare una scossa decisa al suo cammino, per dimostrare di esser tornata protagonista della Serie A. Dopo Chievo, Fiorentina, Milan, Catania, Bologna e Sampdopria, la striscia di vittorie consecutive passa dalla Mole Antonelliana.

In quattordici mesi di attività, nessuno era mai riuscito a fare bottino pieno in casa dei bianconeri in campionato. La squadra di Conte ha domato qualsiasi avversario, sostenuta da un pubblico sempre caldo e sempre pronto ad esaltare i propri beniamini.

Questa volta però, c’è un osso duro da affrontare. Coraggioso, sfrontato, duro a morire. Quando Sky, intorno alle 20, comunica che nella formazione titolare dell’Inter giocheranno CassanoMilito e Palacio, lo stupore generale è grande. Non sia mai che, nella terra del catenaccio, un allenatore giovane vada a giocare in casa della prima in classifica con tre attaccanti; il calcio, in realtà, non è fatto solo di schemi e azioni di gioco, ma anche di motivazioni e segnali che vengono trasmessi ai calciatori.

Il segnale di Strama è stato chiaro: rispettiamoli, ma giochiamocela senza paura perché noi siamo l’Inter.

Pronti-via e la Juve va in gol dopo 18”, sfruttando una bella azione manovrata e una topica del collaboratore di Tagliavento che non ravvisa un evidente fuorigioco di Asamoah. Passano pochi minuti e Marchisio chiama Handanovic al miracolo.

Anche al più ottimista degli interisti sarà crollato il mondo addosso ma, col passare dei minuti, l’Inter cresce, il tridente comincia a fraseggiare con maggior qualità, la difesa, dopo l’urto violentissimo, recupera fiducia. La zuccata vincente di Palacio fa esplodere di gioia tutti i tifosi della Beneamata, ma l’arbitro annulla per offside millimetrico dell’attaccante argentino.

L’emblema di una Juve in difficoltà è rappresentato da Lichtsteiner, che rischia il secondo giallo per un brutto fallo sull’onnipresente Palacio.

Il secondo tempo inizia con la solita propositiva Inter: Palacio e Nagatomo fanno le prove generali del gol del pareggio, che arriva su rigore per fallo di Marchisio su Milito. La folla nerazzurra esplode quando Buffon è battuto dal tiro dagli undici metri di Diego, ma non sa che, come direbbe un tifoso interista come Ligabue, il meglio deve ancora venire.

Cassano, esausto, lascia spazio a Guarin ed è proprio il Guerriero colombiano a recuperare palla a centrocampo e far partire un vero e proprio bolide che Buffon può solo respingere sui piedi di Milito che insacca il 2-1.

La resa definitiva del fortino bianconero arriva all’ultimo minuto, quando Nagatomo si invola in fascia e, dopo essersi fatto ribattere la prima conclusione, serve a Palacio la palla che cala il sipario su una notte da incorniciare.

Il triplice fischio di Tagliavento consente alla truppa di Stramaccioni di ruggire al cielo di Torino dopo aver matato un toro che ai più pareva indomabile.

Secondo posto momentaneamente blindato, imbattibilità della Juve interrotta e settima vittoria consecutiva in campionato. Nel 2012 sono state gettate ottime basi e, se queste sono le premesse, non ci resta che attendere fiduciosi: il meglio deve ancora venire…

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