Gli otto punti rimediati dall’Inter nelle ultime sette giornate di campionato, dall’immeritata sconfitta di Bergamo, arrivata una settimana dopo il trionfo dello Juventus Stadium, al deludente pareggio interno contro il Genoa, che ha chiuso il 2012 nerazzurro, hanno rischiato di ridimensionare il lavoro svolto in questa prima parte di stagione da Stramaccioni e dai suoi uomini.
Tuttavia, nell’analizzare i risultati ottenuti finora, non si possono trascurare alcuni fattori che hanno condizionato il rendimento degli ultimi due mesi: la stanchezza dovuta a una stagione cominciata con largo anticipo, gli infortuni che hanno decimato la rosa nel momento di massima espressione della squadra e qualche decisione arbitrale discutibile (non ci spingiamo oltre per evitare che Tosel prenda provvedimenti anche nei nostri confronti, ndr) hanno complicato inevitabilmente il cammino della Beneamata.
Stramaccioni non ha mai nascosto che la continuità é stata il tallone d’Achille di questa prima metà di campionato e alla ripresa l’obiettivo numero uno sarà cercare di migliorare sotto questo aspetto; ma l’altalena di prestazioni che ha caratterizzato il percorso dell’Inter fino ad oggi non deve intaccare le valutazioni sull’operato dell’allenatore nerazzurro e del suo staff, alle prese con un progetto che é ancora in fase embrionale.
Se è vero che qualche tifoso, solo poche settimane fa, sognava un campionato condotto a braccetto con la Juventus, mentre ora deve accontentarsi di un’Inter risucchiata nel traffico intenso della zona Champions, non bisogna dimenticare le tante incognite con cui la squadra si era presentata ai nastri di partenza lo scorso agosto.
Dopo la rivoluzione estiva, l’Inter si preparava ad affrontare una nuova fase della sua storia, sapendo di poter contare su pochissime certezze. Proprio da quelle, però, Stramaccioni ha saputo ripartire, dimostrandosi all’altezza del compito che gli era stato affidato e ponendo le basi per un futuro più roseo: con grande intelligenza, ha ricompattato il gruppo, conquistando la fiducia dello spogliatoio e restituendo entusiasmo a un ambiente ancora scosso dai disastri delle precedenti gestioni.
Il lavoro di questi primi mesi ha permesso alla squadra di ritrovare un’identitá e di iniziare il 2013 con qualche certezza in più rispetto al recente passato: non a caso, quando ha potuto contare su tutti i suoi effettivi e su una condizione fisica soddisfacente, l’Inter ha dimostrato di potersela giocare con chiunque (chiedere alla capolista per maggiori informazioni).
La qualificazione ai quarti di finale di coppa Italia, il passaggio del turno in Europa League e il terzo posto in campionato rappresentano le fondamenta su cui costruire una seconda parte di stagione in linea con le aspettative, in attesa di capire se il mercato di gennaio potrà regalare qualche piacevole sorpresa a Stramaccioni, voglioso di riportare al più presto i colori nerazzurri a competere per i traguardi più prestigiosi, in Italia e in Europa.
Alessandro Suardelli
(Twitter: @AleSuardelli)