Conquistare i preliminari di Champions League per due anni consecutivi non è impresa facile, come dimostrano le vicissitudini, anche recenti, di tanti blasonati club europei, basti pensare alla Juventus, tornata nell’Europa che conta dopo due anni di assenza o al Liverpool che manca all’appello del tabellone della coppa “dalle grandi orecchie” dalla stagione 2008/2009.
Partendo da queste premesse, non si può far altro che elogiare lo splendido lavoro dell’Udinese, sconfitta a un passo dai giorni di Champions League nell’agosto 2011 dall’Arsenal e un anno dopo dallo Sporting Braga.
L’Udinese è una delle società più apprezzate grazie alla capacità di mantenersi su alti livelli acquistando giocatori pressoché sconosciuti, valorizzandoli in un ambiente sereno e rivendendoli ai grandi club d’Europa a cifre importanti (Sanchez è forse l’esempio più eclatante di questa “politica”).
Anche quest’anno i bianconeri guidati da Guidolin si stanno confermando una squadra ben organizzata, anche se, fisiologicamente, meno brillante e spettacolare di quella vista all’opera nelle ultime due stagioni; le partenze di Asamoah e Isla verso lo Juventus Stadium e quella di Handanovic sulla sponda nerazzurra dei Navigli hanno tolto qualità ed esperienza a una squadra molto giovane che basa le sue fortune sulla straordinaria capacità realizzativa del suo uomo simbolo, Antonio Di Natale.
Guidolin ama far giocare la sua squadra secondo un 3-5-1-1 volto a non concedere spazi agli avversari, facendoli sbilanciare e colpendoli con contropiedi fulminei e letali; non è un caso che Di Natale sia stato supportato, nei due campionati che hanno portato ai preliminari di Champions, da attaccanti altrettanto rapidi (Sanchez e Fabbrini) e che la caratteristica principale degli uomini di centrocampo da due anni a questa parte sia la capacità di inserirsi senza palla (vedi Isla, Asamoah, Armero, Pereyra, Basta).
Non è mai facile ipotizzare una formazione “tipo” dei bianconeri friulani perché Guidolin è abilissimo sia a dare spazio a molti elementi della sua rosa, sia a “inventare” giocatori in ruoli nuovi; l’ipotetico 11 titolare che affronterà l’Inter alla ripresa del campionato dovrebbe prevedere Brkic tra i pali, Danilo sarà il leader della difesa e ai suoi lati agiranno Domizzi e Angella; il centrocampo vedrà sulle corsie Basta e l’ex interista Pasquale, rispettivamente a destra e a sinistra, mentre i 3 interni potrebbero essere Allan, Lazzari e il neo acquisto Merkel, con Pereyra più avanzato a supporto di capitan Di Natale.
Tra le possibili alternative vi è quella dell’inserimento di Muriel in avanti e l’arretramento di Pereyra nei 5 di centrocampo (in questo caso il “sacrificato” potrebbe essere Merkel), oltre a quella di Armero sulla corsia mancina al posto di Pasquale, anche se il colombiano sembra avere le valige già pronte, con Napoli possibile destinazione.
L’anno scorso l’Inter di Stramaccioni s’impose per 3-1 al Friuli grazie alla doppietta di Sneijder e alla rete di Alvarez che permisero di ribaltare l’iniziale svantaggio firmato Danilo; domenica l’Inter tornerà a Udine senza Wes, ma con tanta voglia di iniziare il 2013 con una vittoria, dimenticando il deludente pareggio interno contro il Genoa che ha chiuso il 2012.