Stasera, alle 20.45, l’Inter affronterà allo stadio “Giuseppe Meazza” il Pescara di Cristiano Bergodi, incontro valido per la 20^giornata del campionato di Serie A.
Mister Stramaccioni inizia così il girone di ritorno con la sua Inter nello stesso modo in cui aveva terminato quello di andata: in emergenza. Se da una parte, infatti, l’attacco ha recuperato una pedina indispensabile come Diego Milito, fuori nell’ultima gara ad Udine per un fastidio al ginocchio, e si presenta con tutti gli effettivi a disposizione, la situazione è completamente diversa sia in difesa che a centrocampo.
Nel reparto arretrato, davanti all’inamovibile Samir Handanovic, ci sarà, infatti, una linea completamente nuova con Silvestre, Cambiasso e Chivu al posto degli squalificati Ranocchia e Juan Jesus e dell’infortunato Walter Samuel.
In mezzo al campo il dubbio maggiore, riguarda Walter Gargano, fermatosi nei giorni scorsi per il riacutizzarsi di un problema muscolare alla coscia sinistra. Il provino effettuato questa mattina dal centrocampista uruguaiano non ha dato sufficienti garanzie e, stando alle ultime indiscrezioni, Stramaccioni non dovrebbe rischiarlo. Una tegola non da poco per il tecnico nerazzurro, che potrebbe lanciare al suo posto uno tra Benassi, Duncan e Mariga (con il primo favorito per agire davanti alla difesa) e rinforzare il centrocampo, con Zanetti e Guarin ad agire da interni, mentre sulle fasce ci saranno Jonathan e Pereira.
In avanti l’Inter potrebbe quindi rinunciare al tridente “pesante”, con uno tra Milito e Palacio a rischio panchina (al momento, il Trenza sembra favorito sul Principe, non ancora al 100%) e Cassano sicuro di una maglia. Da non escludere qualche sorpresa dell’ultima ora, con la tentazione 4-3-3 per riportare Cambiasso a centrocampo e puntare sulla voglia di rivincita del reparto offensivo.
Tuttavia, l’ottimo momento del Pescara, reduce da due vittorie consecutive (contro Catania e Fiorentina), indirizza verso un atteggiamento più prudente, per mantenere equilibrio in mezzo al campo ed evitare di esporre la difesa ai contropiedi di Weiss e compagni.