Il boemo, uomo esperto di calcio, non vuole far sentire troppo la pressione ai suoi e quando gli chiedono se si tratta di una sfida decisiva risponde: “Mancano 18 partite, noi cerchiamo di giocarne una alla volta, tentando di avvicinarci e di recuperare sulle squadre che abbiamo avanti. Decisiva, poi, può anche risultare la prima gara del campionato. Si saprà solo alla fine”.
Zeman sa d’altronde che non c’è un chiaro favorito per la vittoria. Le due squadre sono sullo stesso livello, come ha testimoniato la partita giocata a settembre: “La sfida di San Siro è stata giudicata in base al risultato (1-3 ndr), ma è stata una partita equilibrata. Potevamo vincere entrambi”. “In tutte e due le squadre – prosegue il coach dei giallorossi – giocano calciatori importanti in grado di risolvere la partita”.
Insomma il boemo si aspetta una grande prestazione dai suoi, che schiererà in campo col solito 4-3-3. La difesa a tre di Firenze è stata una soluzione “dettata dall’emergenza”, anche perché, secondo lui, i cambiamenti tattici non sono un fatto positivo: “Le squadre che hanno fatto al storia del calcio hanno sempre proposto il loro gioco, mettendo in pratica pochi cambiamenti. Il Barcellona non ha mai cambiato, il Real Madrid dei tempi d’oro non si è mai adattato, allo stesso modo dell’Ajax. Vorrei che la mia squadra imparasse a giocare un solo tipo di calcio”. Zeman non cambia mai.
Riguardo il suo avversario di domenica, l’Inter di Stramaccioni, (un allenatore “di cui ho sentito parlare molto bene, dal punto di vista di lavoro e di preparazione. Ha la possibilità di far vedere qualcosa di importante in futuro”) Zeman non dice molto, è più concentrato sulla sua squadra, come sempre: “Io non ho seguito tanto l’Inter, loro hanno subito due sconfitte in casa, poi hanno fatto una serie di risultati importanti e si sono messi in gioco: hanno perso diversi giocatori importanti per infortuni e non hanno avuto un rendimento costante”.
Degli interisti non ignora però Javier Zanetti: “Un giocatore importante, io ai tempi della Lazio pensavo di portarlo da me e anche lui ci pensava. Però è diventato la bandiera dell’Inter e un calciatore, penso, moralmente e atleticamente da esempio per tutti gli altri. Anche per Totti, visto che ha qualche anno in più“.
Sugli undici giallorossi che scenderanno in campo domenica sembrano esserci pochi dubbi. Davanti a Goicoechea, ormai inamovibile, torna la difesa a quattro con Piris e Balzaretti terzini e Castan a formare la coppia centrale col rientrante Marquinhos (favorito su Burdisso). A centrocampo i tre dovrebbero essere De Rossi e Florenzi più uno tra Pjanic (in dubbio) e Bradley. In avanti Zeman ritrova Totti nel tridente con Lamela e Destro, in ballotaggio con il recuperato Osvaldo.
This post was last modified on 20 Gennaio 2013 - 15:21