Con un pacchetto offensivo ridotto all’osso, Strama sorprende tutti schierando Livaja dal primo minuto in attacco con Palacio e rinunciando al baby Benassi in mediana per inserire il più esperto Gargano; dal canto suo, Zeman opta per il consuento 4-3-3, dopo la parentesi della difesa a 3 schierata in Coppa Italia a Firenze, con Osvaldo centravanti, sostenuto da Lamela e Totti.
In un Olimpico che accoglie sulle note di Roma Roma di Venditti le due squadre per il match che chiude la seconda giornata di ritorno, è la Roma ad avere una partenza migliore, come spesso è avvenuto nelle gare casalinghe: Totti, coadiuvato dalle sovrapposizioni di Balzaretti e dagli inserimenti di Bradley o Florenzi, mette alle corde Nagatomo e Zanetti, creando alcuni occasioni che spaventano Handanovic.
Proprio da un insolita palla persa del capitano interista nasce l’azione che genera il rigore, tutt’altro che solare, del vantaggio romanista a seguito di un contatto tra Ranocchia e Bradley: dagli undici metri Totti calcia di potenza battendo Handanovic.
Il ritmo del pressing giallorosso cala notevolmente e l’Inter, nella seconda parte della prima frazione, riesce a farsi viva dalle parti dell’area romanista prima con Livaja, autore di una prestazione più che sufficiente, che dopo uno stop di petto calcia di sinistro, ma a Goicoechea battuto il palo nega il pari agli uomini di Strama, poi con un’incursione di Guarìn, lesto a raccogliere un tiro respinto dai difensori e a servire una palla d’oro a Palacio che pareggia i conti.
Nella ripresa aumenta la stanchezza delle due compagini e, di conseguenza, aumentano gli errori anche in fase di disimpegno; l’Inter ha due buone occasioni prima con Livaja, il cui colpo di tacco viene deviato in angolo da Castan, poi con l’immenso Guarìn che si allunga troppo il pallone consentendo all’estremo difensore giallorosso di interventire.
L’andamento della ripresa è diametralmente opposto a quello del primo tempo; dopo un buon inizio nerazzurro, infatti, la fase finale del secondo tempo è di marca giallorossa, con le ghiottissime occasioni capitate sui piedi, non certo vellutati, del terzino paraguaiano Piris, che in entrambi i casi calcia sul fondo da ottima posizione. Con l’Inter in riserva di energie, Stramaccioni corre ai ripari sostituendo le opache geometrie di Gargano con i muscoli di Mudingayi, al fine di preservare un pareggio prezioso e meritato.
Il triplice fischio di Orsato pone fine a un match vibrante in cui entrambe le squadre hanno fatto il possibile per vincere, nonostante i 120 minuti delle gare infrasettimanali si siano fatti sentire; il punto strappato in rimonta all’Olimpico conferma i progressi, già mostrati sabato scorso con il Pescara, degli uomini di Strama, bravi a resistere all’impeto iniziale romanista, nonostante le defezioni importanti di Milito e Cassano.
Ora la mente va subito al secondo atto della sfida Roma-Inter, questa volta valevole per la semifinale di Coppa Italia, in programma mercoledì sera; si preannuncia un’altra sfida emozionante, nella speranza di ottenere un risultato altrettanto positivo per provare a raggiungere la finale del trofeo nazionale.
This post was last modified on 21 Gennaio 2013 - 00:14