Alla fine Paulinho è rimasto in Brasile, ma l’Inter non ha rinunciato all’opera di rinnovamento del centrocampo concordata con Stramaccioni. Al suo posto, infatti, per rimpiazzare gli addii di Sneijder e Coutinho, sono arrivati Zdravko Kuzmanovic dallo Stoccarda e Mateo Kovacic dalla Dinamo Zagabria.
Il serbo ex viola potrà risultare molto utile, essendo capace di garantire quantità e qualità alla mediana, senza dimenticare i progressi evidenziati dal punto di vista realizzativo nelle tre stagioni trascorse in Bundesliga.
Il giovane croato, invece, ha la possibilità di ricoprire diversi ruoli: può agire da playmaker, da mezzala in un centrocampo a tre o da trequartista alle spalle di due punte. La sua classe, in rapporto ovviamente anche all’età, gli ha permesso di guadagnarsi l’etichetta di miglior talento europeo e di essere accostato a campioni già affermati come Luka Modric.
Con il loro arrivo potremmo assistere a dei cambiamenti importanti a livello tattico. Fermo restando l’idea di Stramaccioni di proseguire con il 3-5-2, Cambiasso potrebbe arretrare di qualche metro, per tornare ad occupare il ruolo di diga davanti alla difesa, mentre ai suoi lati dovrebbero agire Kuzmanovic o Kovacic sul centro sinistra e Guarin sul centro destra.
In questo modo il Cuchu avrebbe la possibilità di coordinare al meglio la fase difensiva, nascondendo i suoi limiti atletici ed esaltando le sue doti da allenatore in campo; al contrario i nuovi arrivati, insieme al colombiano, potranno sfruttare le loro qualità per dare sostegno all’azione offensiva e mettere in difficoltà le retroguardie avversarie con i loro inserimenti.
Una soluzione che, nei progetti del tecnico, dovrebbe garantire il giusto equilibrio tra quantità e qualità.