Partendo da “casa nostra”, dalla Milano nerazzurra, gli addii di Coutinho e soprattutto Sneijder hanno lasciato un vuoto nel cuore di molti tifosi, ma anche un bel tesoretto nelle casse interiste; parte di questo denaro è stato investito per colmare le lacune emerse nell’ultimo periodo: l’arrivo dall’Atalanta di Schelotto dà a Strama un’alternativa di gran corsa sull’out destro, mentre Kuzmanovic e il baby Kovacic possono rivelarsi gli elementi giusti per ridare linfa e geometrie a un centrocampo che ha lasciato a desiderare. Gli affari low cost targati Rocchi e Carrizo sembrano essere operazioni marginali volte più che altro a rimpolpare la rosa.
Se alcuni supporters nerazzurri possono essere rimasti delusi dal mancato arrivo del “nome di spicco”, è importante evidenziare come questo mercato non abbia regalato colpi di scena, eccezion fatta per Balotelli; anche le due squadre in lotta per lo scudetto, ossia Juventus e Napoli, hanno scelto la via degli acquisti mirati per limitare le defaillances accusate.
I bianconeri, nonostante il “tam tam” mediatico intorno al nome dell’attaccante top player, hanno semplicemente definito gli arrivi del duttile difensore Peluso e dell’ex nazionale francese Anelka, svincolato dai cinesi dello Shanghai; i partenopei hanno avuto un maggior numero di operazioni rispetto ai diretti concorrenti per il tricolore sia in entrata che in uscita: agli acquisti di Armero, Rolando, Radosevic e Calaió hanno fatto seguito gli addii di Dossena e Aronica, destinazione Pelermo, del giovane Uvini e di Edu Vargas.
La Lazio, attuale capofila del gruppetto in bagarre per la terza piazza, ha operato sostanzialmente solo in uscita, con le cessioni al fotofinish di Sculli e Zauri, oltre a quelle dei sopracitati Rocchi e Carrizo e di Matuzalem, passato al Genoa, mentre in entrata c’è da segnalare l’approdo in biancoceleste dell’esterno di centrocampo Pereirinha per una cifra di circa 2 milioni di euro e il grande rammarico per il mancato arrivo (niente transfert) del giovane Felipe Anderson dal Santos.
Se la Lazio “piange”, l’altra metà di Roma di sicuro non ride; i problemi interni, con il paventato esonero di Zeman, hanno messo in secondo piano le operazioni di mercato dei giallorossi, a onor del vero pressochè nulle, con l’ingaggio del terzino greco Torosidis e le cessioni dei giovani Tallo e Antei, in prestito rispettivamente a Bari e Sassuolo.
A completare il lotto delle pretendenti per un posto “al sole” ci sono Milan e Fiorentina che, a differenza delle romane, hanno operato a lungo in sede di mercato; i rossoneri si sono assicurati Balotelli dal Manchester City, oltre al campione del Mondo 2006 Zaccardo e al giovane polacco Salamon, mentre hanno salutato Milanello Acerbi, passato al Chievo via Genoa, Emanuelson, trasferitosi a Londra, sponda Fulham, Mesbah, inserito come contropartita nell’affare Zaccardo e ovviamente Pato. Dal canto loro i viola hanno definito gli arrivi dell’ex Juventus Momo Sissoko dal Psg e di Giuseppe Rossi, al suo ritorno in Italia dopo le stagioni al Villareal, oltre a quelli meno “altisonanti” di Larrondo, Wolski e Compper, sottolineando come la società sia intenzionata a puntare con decisione all’ingresso in Europa.
Si preannuncia una battaglia incandescente per raggiungere gli obiettivi di inizio anno e d’ora in poi le squadre dovranno contare solo sulle proprie forze. Un po’ come avviene in Formula 1, le vetture della Serie A hanno fatto un restyling per essere ancor più competitive; signori, accendete i vostri motori e che lo sprint finale abbia inizio.
This post was last modified on 2 Febbraio 2013 - 03:16 03:16