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Il Principe scalda i motori: per la corsa al terzo posto l’Inter non può fare a meno di lui

Gennaio è finito, si ricomincia a fare sul serio: basta coi titoloni in prima pagina ad annunciare i nuovi acquisti, basta con i colpi di mercato, si torna a lavorare. Sarà solo il campo ora a dire quale squadra si è mossa meglio in quello che una volta era il mercato di riparazione e diventato oggi in Italia un toccasana per presidenti in cerca di voti.

Se l’Inter si merita un buon giudizio per il proprio mercato, condito da acquisti di spessore e prospettiva allo stesso tempo, specie Kovacic, come il progetto vuole, non bisogna dimenticare dove ci siamo lasciati l’ultima volta con i nerazzurri.

Prima dei colpi last minute, l’umore degli interisti, dopo i due pareggi consecutivi in campionato con Roma e Torino, inframezzati dalla sconfitta in Tim Cup sempre contro i giallorossi, era dei più neri. Il terzo posto, nonostante gli ultimi scivoloni della Lazio non sfruttati a dovere, dista ancora tre punti e la squadra, falcidiata dagli infortuni, non dava segni di vita.

Per questo motivo la più bella notizia di questi giorni è il ritorno di Diego Milito, probabilmente convocabile già per la partita contro il Siena. Stramaccioni ha sempre ammesso che, senza di lui, alla sua squadra manca un punto di riferimento in attacco. Va bene Palacio, fortissimo e ultimamente anche decisivo, ma si sa che senza il 22 l’Inter fa sempre una fatica terribile a segnare, oltre ad avere ulteriori difficoltà nella costruzione del gioco.

Il Principe, infatti, non solo è un attaccante prolifico come pochi altri in area di rigore, ma è un formidabile playmaker avanzato: i suoi movimenti sono importantissimi per dare profondità al gioco della squadra e spesso Diego viene a ricevere palla sulla trequarti per permettere ai centrocampisti di inserirsi alle sue spalle.

La sua mancanza si è fatta sentire molto, lo dicono anche le statistiche. Dalla sua ultima partita (Inter-Genoa del 22 dicembre) i nerazzurri hanno ottenuto solo una vittoria sul modesto Pescara, più due pareggi e una sconfitta (3-0 a Udine). E’ quindi un ritorno che arriva al momento giusto: la sua esperienza e i suoi gol servono troppo a Stramaccioni e l’Inter non è nelle condizioni di potervi rinunciare senza contraccolpi.

Oltretutto, la cessione di Livaja ha ridotto ulteriormente l’ampiezza dell’attacco interista, ancora il migliore della Serie A, ma ora privo di sostituti all’altezza se è vero che Rocchi, non è ancora entrato nelle rotazioni del mister.

Anche per questo il ritorno del Principe deve essere accolto come manna dal cielo. Con lui il futuro dell’Inter si fa da subito più luminoso.

This post was last modified on 16 Maggio 2013 - 01:46

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redazione