Le squadre sono composte da un insieme di persone che formano un collettivo. Dal presidente al direttore generale, passando per l’allenatore e il team manager fino ad arrivare ai giocatori, ovvero quelli che mettono in campo materialmente il prodotto. Da sempre, però, chi fa la differenza sono i campioni.
Da quando si è chiusa l’era del Triplete, con le partenze dei vari Julio Cesar, Lucio, Eto’o, Thiago Motta e Sneijder, in casa Inter si è fatta fatica a trovare giocatori di spessore capaci di cambiare volto alla squadra. Di quella corazzata sono rimasti davvero in pochi e molti di loro sono ormai nella fase calante della loro carriera.
Ora si potrebbe aprire l’era di Guarin e Ranocchia, di Juan Jesus e Handanovic. Perchè no, magari anche quella di Kuzmanovic e Kovacic. Per ora, però, quello in grado di trascinare la squadra con i suoi gol e la sua classe, è ancora senza dubbio Diego Alberto Milito.
Il Principe, protagonista principale dell’Inter plurititolata delle ultime stagioni, a 34 anni risulta ancora tremendamente indispensabile alla causa nerazzurra.
In questo inizio di 2013, per ora assolutamente deludente, l’Inter è riuscita a conquistare la miseria di una sola vittoria, quella in casa contro il Pescara per 2-0 il 12 gennaio. Zanetti e compagni, sono riusciti a fare risultato pieno anche in Tim Cup contro il Bologna pochi giorni più tardi, ma quella vittoria arrivò solo al termine dei tempi supplementari grazie al guizzo di Ranocchia.
E se l’Inter non vince in campionato proprio dal match contro gli abruzzesi, una spiegazione deve esserci…
Nonostante in questa stagione sia andato a segno solo in otto circostanze, l’apporto di Milito è sempre risultato fondamentale per la squadra. Ne sa qualcosa Andrea Stramaccioni, che vi rinuncia solo per cause di forza maggiore. Nei due match contro la Roma, nello scorso turno al cospetto del Torino di Ventura e in questa giornata sul campo del Siena, l’assenza dell’attaccante argentino si è fatta sentire più che mai.
L’ex punta del Genoa non stava certo attraversando la miglior stagione della sua carriera, ma anche in giornate poco fortunate rappresentava per i compagni un punto di riferimento imprescindibile.
Soprattutto Cassano sembra patire particolarmente l’assenza del Principe, con cui ormai aveva affinato quell’intesa che aveva permesso all’Inter di portarsi a un solo punto dalla vetta in quel di novembre. In settimana sembrava che Diego potesse far parte della trasferta toscana, ma la prudenza ha avuto la meglio sulla voglia di rivederlo in campo.
Così, ancora una volta, Stramaccioni ha dovuto fare a meno della freccia più appuntita del suo arco, andando a rimediare la settima sconfitta in campionato.
La speranza è che già a partire da domenica prossima al “Meazza” contro il Chievo, gli avversari dei nerazzurri possano tornare ad inchinarsi di fronte alla prodezze del Principe.