Il settimo tonfo stagionale in campionato, arrivato dopo la scialbo pareggio casalingo contro il Torino e la sconfitta in Tim Cup contro la Roma all’Olimpico, ha minato in qualche modo la fiducia di alcuni tifosi, che hanno cominciato a manifestare segnali di insofferenza per i risultati ottenuti nell’ultimo periodo.
L’arrivo di Balotelli in rossonero e l’aggancio del Milan in classifica, ha poi aumentato quella rabbia per non aver approfittato del periodo di appannamento di Juventus e Lazio, che avrebbe potuto favorire la scalata dell’Inter ai vertici.
Adesso, invece, i nerazzurri devono guardarsi le spalle dalle dirette inseguitrici per assicurarsi quantomeno un posto in Europa League, anche se l’obiettivo primario (e ancora realistico) rimane il terzo posto, distante solo tre punti.
Proprio l’ultima casella utile per accedere alla massima competizione europea potrebbe ben presto diventare affare delle milanesi, visto soprattutto l’infortunio di Klose, che rischia di complicare i piani della Lazio. Senza dimenticare la Fiorentina, Inter e Milan si daranno battaglia fino alla fine per assicurarsi il visto per l’Europa che conta.
Alcuni tifosi hanno perso fiducia nel progetto cominciato la scorsa primavera con a capo Stramaccioni, ma Massimo Moratti continua a stravedere per il suo giovane allenatore nonostante le ultime prestazioni poco confortanti.
Il presidente nerazzurro, dopo Siena-Inter, non ha voluto rilasciare dichiarazioni “a caldo” per lasciar sbollire l’inevitabile amarezza post-sconfitta. In mattinata, però, Moratti è tornato a parlare, confermando che il nuovo progetto non è affatto in discussione.
Il fatto che Stramaccioni abbia condotto e programmato la campagna acquisti di gennaio, ottenendo giocatori di prospettiva come Mateo Kovacic (acquistato a cifre importanti), è la dimostrazione che al momento la società non immagina un futuro con un tecnico diverso.
Ovviamente servirà una repentina inversione di rotta già a partire dal prossimo turno di campionato in casa contro il Chievo, perché il percorso di ogni allenatore è legato ai risultati e Strama non fa eccezione. E’ presto, però, per parlare di esonero e per fare addirittura i nomi di altri allenatori.