Com’è nata la tua passione per il calcio?
“Ho sempre avuto un debole per il pallone, ma mia mamma non era molto d’accordo. Sperava che studiassi e basta, o comunque che facessi altri sport. Ho provato tantissime altre discipline, tra cui la ginnastica artistica. Poi sono riuscito a convincerla. A 7 anni ho iniziato nella squadra del mio quartiere e tre anni dopo mi ha preso il Modena. Ho fatto bene e due stagioni fa è arrivata la chiamata dell’Inter”.
Ti aspettavi la “promozione” in prima squadra?
“Il mister ha sempre avuto fiducia in me, ma pensavo di tornare in Primavera dopo la preparazione estiva. Invece Stramaccioni mi ha tenuto in prima squadra. E’ stata una sorpresa e lo ringrazierò sempre, anche perchè il salto tra giovanili e Serie A è importante. Cambia tutto, soprattutto dal punto di vista della fisicità”.
Come sono stati gli esordi in campionato ed Europa League?
“Quello in campionato è stato più emozionante perchè l’importanza della partita era diversa. Anche in Russia è stato bello, ma abbiamo perso tre a zero e non eravamo a San Siro, davanti ai nostri tifosi. Ricordo con più piacere sicuramente quella contro il Pescara. Ho saputo che avrei giocato nella riunione tecnica del sabato. Ovviamente mi è venuta un po’ di tensione, ma penso sia normale”.
E’ stato difficile lasciare casa?
“I primi giorni la preoccupazione principale era legata ai compagni che avrei trovato. Ma una volta che ho conosciuto il gruppo non ci sono stati problemi. Non sono uno che patisce la distanza. Adesso vivo insieme a Pasa, ci troviamo davvero bene”.
Qual è il ricordo più bello del tuo 2012 e quali sono gli obiettivi per il 2013?
“Il ricordo più bello dell’anno scorso è l’esordio in Europa League, perchè è stata la prima partita da professionista. L’obiettivo per il nuovo anno è restare in prima squadra, nonostante i rinforzi che sono arrivati a centrocampo”.
Cosa ti ha impressionato dei centrocampisti che hai conosciuto in prima squadra?
“Il Cuchu è incredibile perchè capisce subito dove va la palla e ha un senso della posizione che difficilmente si trova in altri giocatori. Zanetti ha una predisposizione atletica impressionante, in allenamento fa cose che ci lasciano a bocca aperta. Gargano mi dà tanti consigli, così come Milito, anche se fa un ruolo diverso”.
Cosa sogni per il tuo futuro?
“Spero di arrivare in alto, ma dovrò meritarmelo. Io, nel futuro, mi vedo ancora all’Inter. Mi sono trovato benissimo fin dal primo giorno e vorrei essere qui anche tra dieci anni. Come ha fatto il capitano…”.
Quanto è importante per te Stramaccioni?
“E’ stato l’allenatore più importante per me. Mi ha aggregato subito alla Primavera l’anno scorso e mi ha dato fiducia quando aveva bisogno di me. Non mi aspettavo mi potesse portare subito in prima squadra. Gli dico solo grazie. Prima del match con il Pescara mi ha guardato negli occhi, non ci siamo detti niente, ma tutti e due abbiamo pensato al punto da cui eravamo partiti solo pochi mesi fa e dove siamo arrivati adesso”.
This post was last modified on 7 Febbraio 2013 - 12:36