Dopo un terrificante inizio di stagione, caratterizzato dalla vittoria all’esordio contro il Bologna seguita da cinque sconfitte consecutive, il Chievo ha deciso di cambiare il manico lo scorso 2 ottobre: via Di Carlo e squadra affidata ad Eugenio Corini, il faro della prima, indimenticabile, edizione clivense in serie A.
Con il “Genio” in panchina sono arrivati risultati, un discreto gioco e soprattutto l’esplosione di Alberto Paloschi: promessa del nostro calcio che, causa infortuni, stava rischiando di diventare eterna.
25 punti in 17 partite sfruttando, giusto dirlo, un calendario meno proibitivo dell’avvio shock (Lazio, Juve e Inter nelle prime sei con Di Carlo in panchina, ndr) rappresentano una media di tutto rispetto che ha consentito ai gialloblù di arrivare a questi tre big match con la tranquillità necessaria.
Dopo il blitz dell’Olimpico, espugnato grazie al settimo centro in campionato di Paloschi, è arrivata la sconfitta di misura in casa contro una Juventus ferita da un gennaio terribile. Ora è il turno di un’altra grande, anch’essa ferita ed arrabbiata dopo la scoppola di Siena.
Partito con la difesa a 4 e un centrocampo a rombo il tecnico bresciano, dopo il tremendo 4-0 rimediato al Dall’Ara il 12 gennaio, si è piegato anche lui all’ultimo dogma del calcio italiano: la difesa a 3 che, considerando le caratteristiche dei due esterni difensivi somiglia molto di più a una linea a 5.
Davanti a Puggioni quindi, che dovrebbe vincere ancora una volta il ballottaggio col neoacquisto Ujkani, arrivato dal Palermo nell’affare Sorrentino, l’unico sicuro di una maglia da titolare è Dainelli. Per gli altri due posti ballottaggio a tre con Acerbi e Andreolli favoriti su Cesar.
Sull’esterno destro corsa a due tra Sardo e Frey dopo l’esordio non positivo di Sampirisi domenica scorsa. Sulla corsia mancina confermato lo sloveno Jokic che sta trovando continuità d’impiego anche grazie all’infortunio di Dramè.
Uno tra Hetemaj e Guana completerà il terzetto di interni di centrocampo insieme Rigoni e Cofie; in attacco confermatissima la coppia Paloschi–Thereau.