La linea “verde” tracciata dalla società, in primis affidando a Stramaccioni la guida tecnica di un’Inter allo sbando e seguita successivamente in sede di mercato, dove sono arrivati diversi giocatori interessanti e con la carta d’identità “dalla loro parte”, sta diventando un marchio di fabbrica del club del presidente Moratti; neanche il tempo di conoscere e apprezzare il baby Kovacic che è già il momento di accogliere, seppur solo alla Pinetina per gli allenamenti, Diego Laxalt, centrocampista uruguaiano di soli 20 anni che ha ben figurato nel Campionato Sudamericano under 20 appena conclusosi, venendo inserito tra i migliori 3 centrocampisti della competizione.
In attesa di vedere il suo esordio in maglia nerazzurra, che avverrà solo nella prossima stagione, visto che il giovane centrocampista è in attesa di concludere le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana (“E’ quasi tutto fatto e sto venendo in Italia a ritirare il passaporto. Sono ansioso di stringerlo tra le mani…”), nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport si intravede la personalità e la fiducia del connazionale di Gargano e Pereira.
“Ho una grandissima voglia di iniziare questa avventura. I più grandi giocatori hanno giocato o giocano in Europa, sarà una tappa fondamentale per la mia carriera e anche i miei genitori sono d’accordo. Non so se sarò pronto per il grande salto nella Serie A, questo lo dirà il campo, ma io ho fiducia nei miei mezzi e voglio dimostrare il mio valore” spiega Laxalt, il quale si definisce un centrocampista “rapido e resistente”.
Oltre alla rapidità e alla resistenza, quali sono i punti forti di questo ragazzo che l’Inter ha prelevato dal Defensor? “Sono mancino e ho il pregio di saper giocare in tutti i ruoli del centrocampo; so adattarmi in diverse posizioni, fin da bambino ho giocato in mezzo al campo”.
Una ventata di freschezza alla mediana nerazzurra, che già ha beneficiato degli innesti di Kuzmanovic e Kovacic e che necessita di nuovo brio e nuove geometrie per riprendere la marcia verso la Champions League; giocare nella maggior competizione europea è uno degli obiettivi del giovane Diego: “La Champions l’ho seguita spesso in tv, spero davvero di poterla giocare. L’Inter, per storia e blasone, deve assolutamente conquistare il terzo posto e accedere alla competizione”.
Laxalt, che ritiene Lampard, Xavi e Iniesta i centrocampisti più forti del momento, ha parole di elogio per il connazionale Cavani (“E’ un fuoriclasse, uno dei migliori attaccanti al mondo”) oltre che per capitan Zanetti, vero e proprio modello per i giovani giocatori che varcano i cancelli della Pinetina: “Javier è un professionista incredibile, tutti i ragazzi dovrebbero averlo come modello. Spero di poter giocare presto con lui”.
Da Zanetti, simbolo dell’Inter di oggi, oltre che esempio vivente di dedizione e costanza, a Recoba, giocatore uruguaiano che nei suoi anni trascorsi in nerazzurro ha saputo regalare gemme di classe purissima, ma anche lunghi periodi di blackout totale; nonostante questo rendimento altalenante, il Chino divenne un vero e proprio pupillo del presidente Moratti. E se Laxalt fosse il prossimo “pallino” del numero uno interista? “Sarebbe bellissimo, non posso nasconderlo, devo però fare ancora moltissima strada. Chiederò qualche consiglio a Recoba, perchè no…”.
Il futuro prossimo lo vedrà sui campi di Appiano ad allenarsi e conoscere compagni e allenatore, oltre ad adattarsi al ritmo di gioco del calcio italiano: “Sarà un periodo importante in cui dovrò crescere e studiare i tanti campioni con cui avrò la fortuna di allenarmi. E’ fondamentale adattarsi in fretta alla Serie A e sono sicuro di ottenere un bel vantaggio da questi mesi in vista del prossimo campionato”.
Giocatore con le idee chiare e che vuole raggiungere gli obiettivi prefissati (“In primis crescere e migliorarmi”), non ha avuto dubbi sulla scelta dell’Inter: “E’ uno dei migliori club del mondo. L’Inter mi è sempre piaciuta fin da bambino e indossare quella maglia equivale a coronare un sogno. Mi sono sentito importante perchè mi hanno voluto e hanno presentato subito un’offerta, a differenza di altre squadre”.
Con le valigie pronte, il baby talento della Celeste compirà il viaggio in direzione opposta rispetto a quello che fecero i suoi antenati, partiti dall’Italia nell’Ottocento ed emigrati in Sud America, nell’attesa di poter giocare al fianco di Zanetti e di affrontare Cavani: il sogno di Laxalt sta per avere inizio.