In attesa di vedere il suo esordio in maglia nerazzurra, che avverrà solo nella prossima stagione, visto che il giovane centrocampista è in attesa di concludere le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana (“E’ quasi tutto fatto e sto venendo in Italia a ritirare il passaporto. Sono ansioso di stringerlo tra le mani…”), nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport si intravede la personalità e la fiducia del connazionale di Gargano e Pereira.
“Ho una grandissima voglia di iniziare questa avventura. I più grandi giocatori hanno giocato o giocano in Europa, sarà una tappa fondamentale per la mia carriera e anche i miei genitori sono d’accordo. Non so se sarò pronto per il grande salto nella Serie A, questo lo dirà il campo, ma io ho fiducia nei miei mezzi e voglio dimostrare il mio valore” spiega Laxalt, il quale si definisce un centrocampista “rapido e resistente”.
Oltre alla rapidità e alla resistenza, quali sono i punti forti di questo ragazzo che l’Inter ha prelevato dal Defensor? “Sono mancino e ho il pregio di saper giocare in tutti i ruoli del centrocampo; so adattarmi in diverse posizioni, fin da bambino ho giocato in mezzo al campo”.
Una ventata di freschezza alla mediana nerazzurra, che già ha beneficiato degli innesti di Kuzmanovic e Kovacic e che necessita di nuovo brio e nuove geometrie per riprendere la marcia verso la Champions League; giocare nella maggior competizione europea è uno degli obiettivi del giovane Diego: “La Champions l’ho seguita spesso in tv, spero davvero di poterla giocare. L’Inter, per storia e blasone, deve assolutamente conquistare il terzo posto e accedere alla competizione”.
Laxalt, che ritiene Lampard, Xavi e Iniesta i centrocampisti più forti del momento, ha parole di elogio per il connazionale Cavani (“E’ un fuoriclasse, uno dei migliori attaccanti al mondo”) oltre che per capitan Zanetti, vero e proprio modello per i giovani giocatori che varcano i cancelli della Pinetina: “Javier è un professionista incredibile, tutti i ragazzi dovrebbero averlo come modello. Spero di poter giocare presto con lui”.
Da Zanetti, simbolo dell’Inter di oggi, oltre che esempio vivente di dedizione e costanza, a Recoba, giocatore uruguaiano che nei suoi anni trascorsi in nerazzurro ha saputo regalare gemme di classe purissima, ma anche lunghi periodi di blackout totale; nonostante questo rendimento altalenante, il Chino divenne un vero e proprio pupillo del presidente Moratti. E se Laxalt fosse il prossimo “pallino” del numero uno interista? “Sarebbe bellissimo, non posso nasconderlo, devo però fare ancora moltissima strada. Chiederò qualche consiglio a Recoba, perchè no…”.
Il futuro prossimo lo vedrà sui campi di Appiano ad allenarsi e conoscere compagni e allenatore, oltre ad adattarsi al ritmo di gioco del calcio italiano: “Sarà un periodo importante in cui dovrò crescere e studiare i tanti campioni con cui avrò la fortuna di allenarmi. E’ fondamentale adattarsi in fretta alla Serie A e sono sicuro di ottenere un bel vantaggio da questi mesi in vista del prossimo campionato”.
Giocatore con le idee chiare e che vuole raggiungere gli obiettivi prefissati (“In primis crescere e migliorarmi”), non ha avuto dubbi sulla scelta dell’Inter: “E’ uno dei migliori club del mondo. L’Inter mi è sempre piaciuta fin da bambino e indossare quella maglia equivale a coronare un sogno. Mi sono sentito importante perchè mi hanno voluto e hanno presentato subito un’offerta, a differenza di altre squadre”.
Con le valigie pronte, il baby talento della Celeste compirà il viaggio in direzione opposta rispetto a quello che fecero i suoi antenati, partiti dall’Italia nell’Ottocento ed emigrati in Sud America, nell’attesa di poter giocare al fianco di Zanetti e di affrontare Cavani: il sogno di Laxalt sta per avere inizio.
This post was last modified on 7 Febbraio 2013 - 00:49