Da schiacciasassi a schiacciata, il passo dura circa sette partite, da quando allo Juventus Stadium il Principe aveva dimostrato ancora una volta di poter governare l’attacco nerazzurro come aveva fatto in tempo di grandi trionfi. Qualche partita sottotono a causa di un maledettissimo dolore al ginocchio che lo costringeva a non rendere al meglio, la sua successiva e prolungata assenza dai campi di gioco per recuperare hanno minato le fondamenta di questa Inter facendola ripiombare nelle incertezze che avevano caratterizzato il suo inizio di stagione.
Ma come un buon sovrano che torna nel momento giusto, per trascinare il suo regno verso antichi fasti, il ritorno di Milito è fondamentale per spezzare questa serie negativa che ha avuto la forza di mettere in discussione tutto ciò che di buono era stato fatto finora.
Milito è pronto, abile e arruolabile già per il match contro il Chievo. In verità, l’argentino avrebbe voluto scendere in campo già contro Torino e Siena ma la prudenza ha impedito che Stramaccioni utilizzasse un giocatore non ancora integro completamente.
Se Diego dovesse soltanto avvicinarsi alla media realizzativa che, appena un anno fa, ha segnato il suo girone di ritorno, l’obiettivo terzo posto non sarebbe poi così impossibile contando anche sul fatto che quest’anno il Principe ha alle sue spalle una squadra migliorata rispetto a quella che era un anno fa.
Il terzo posto sarebbe anche il miglior regalo d’addio per uno dei maggiori protagonisti della recente leggenda nerazzurra. Milito infatti potrebbe anche decidere, a fine stagione e alla soglia dei 35 anni, di tornare in patria per chiudere la carriera in quello stesso Racing Avellaneda che lo ha lanciato nel calcio professionistico.
Da argentino ad argentino, al suo posto l’Inter prenderebbe Mauro Icardi. Non è escluso però, che lo stesso Milito possa decidere di fargli da chioccia, per insegnargli a prendere in mano le redini di un regno tutt’altro che concluso.
This post was last modified on 8 Febbraio 2013 - 17:35