Esattamente un girone fa, dopo aver alternato buone prestazioni in trasferta a mediocri partite a San Siro, l’ambiente nerazzurro fu scosso dall’inaspettato scivolone interno con il Siena: le reti di Vergassola e Valiani spinsero Strama ad apportare cambiamenti allo schieramento tattico dei nerazzurri.
Pochi giorni dopo, nel turno infrasettimanale a Verona con il Chievo, l’Inter s’impose per 2-0 e iniziò una striscia di vittorie consecutive che toccò quota 7, raggiungendo i picchi più alti con l’1-0 al Milan e il 3-1 dello Juventus Stadium e che venne interrotta dal K.O. di Bergamo (doppietta di Denis e gol di Bonaventura per gli orobici, Guarìn e Palacio in rete per l’Inter).
Ora, a distanza di 19 partite dalla trasferta in Veneto, sembra di rivivere la stessa settimana che anticipò Chievo – Inter del 26 settembre: i nerazzurri sono nuovamente capitolati contro il Siena, oggi come allora fanalino di coda e, se a inizio stagione Zanetti e compagni erano alle prese con il “mal di San Siro”, con la prima vittoria tra le mura amiche che arrivò alla sesta giornata ai danni della Fiorentina, oggi ci si trova di fronte al “mal di trasferta”, che colpisce la truppa di Strama dalla vittoria di Torino con la Juventus.
Il successo di Verona di fine settembre fu una gara molto importante, non tanto per il prestigio del Chievo o per il livello tecnico ed emozionale prodotto dal match, bensì perchè fu un punto di svolta rilevante per i nerazzurri: oltre a essere stata la prima di 7 vittorie consecutive, la gara con i clivensi vide l’introduzione della difesa a 3 che fino a qualche giornata fa ha rappresentato uno dei punti di forza dell’Inter, con Ranocchia, Samuel e Juan Jesus terzetto pressochè insuperabile, il tutto con qualche “miracolo” di Handanovic a fare da contorno.
Da qualcosa che inizia a qualcosa che finisce; nella terra di una delle più celebri storie d’amore, ossia quella di Romeo e Giulietta, quel mercoledì sera di un girone fa andò in scena l’ultimo atto del legame Inter – Sneijder: un rapporto inizialmente dolcissimo, con la gioia per il Triplete e la voglia di non lasciarsi mai, ma che poi si è pian piano andato freddandosi anche per via dei tanti infortuni che hanno colpito il talento di Utrecht, non consentendogli di giocare con regolarità, fino alla separazione di qualche settimana fa, con Wes che si è trasferito in Turchia per una nuova “storia d’amore” con il Galatasaray.
19 partite dopo, l’Inter torna ad affrontare l’avversario che, involontariamente, diede ai nerazzurri la spinta per ripartire dopo il tonfo con i toscani, spingendoli a vittorie di prestigio e dando ai tifosi la speranza di poter vivere una stagione da protagonisti; ora che gli obiettivi si sono un po’ ridimensionati, la sfida con il Chievo può essere la miccia giusta per ridare slancio a un ambiente amareggiato per le ultime prestazioni.
Il terzo posto è a soli 3 punti ed è tutt’altro che impossibile da raggiungere. Oggi come un girone fa, una vittoria con i gialloblu del Chievo può essere il soffio di vento giusto per consentire ai nerazzurri di spiegare le vele e riprendere la rotta verso l’El Dorado del calcio, la Champions League.