Moratti e il nuovo stadio: “Avere un proprio impianto ti permette di lavorare al meglio”

Massimo Moratti Inter-Rubin KazanNonostante le difficoltà che hanno portato al naufragio della collaborazione tra i cinesi e l’Inter, Massimo Moratti continua nel progettare la costruzione di uno stadio tutto nuovo.

L’area individuata sarebbe quella di San Donato, alle porte di Milano. Più precisamente, si tratterebbe del quartiere San Francesco, sui prati che avrebbero dovuto ospitare la sede dell’Edison. E’ qui che potrebbe nascere una cittadella nerazzurra. Oltre ai risultati sportivi necessari, per seguire le indicazione del fair play finanziario e quindi per rimettere a posto i conti, è fondamentale uno stadio proprio, come dimostrato da molte big europee.

A margine di un evento organizzato dall’Inter Club di Imbersago intitolato al padre Angelo, Massimo Moratti ha spiegato: “Credo che i tifosi abbiano capito abbastanza bene la situazione di questa trattativa. Da parte loro (dei cinesi) la volontà di fare c’è sempre, anche se si sono incartati. Credo che la volontà di fare e il loro spirito di iniziativa sia in contrasto con una serie di regole interne cinesi“. 

Moratti entra poi nel dettaglio: “Quindi non sono ancora riusciti a risolvere la questione in termini tali da poter poi fare a noi una proposta di passaggio soddisfacente. Abbiamo comunque un contratto importante con loro, ma non credo che varrà quello per mettere in condizione loro di poterlo rispettare, perché se non possono farlo non possono farlo. Un deadline? Da un certo punto di vista è superata. Stiamo cercando di capire ora come definire la cosa. Pur avendo, ripeto, la richiesta costante da parte loro di trovare una soluzione positiva, visto che vorrebbero costruire lo stadio. Ma al momento sono io a non essere così d’accordo“.

Svanito il pool di investitori cinesi resta il contatto di novembre con la Mabetex. Lo stadio è ormai un obiettivo dell’Inter: “Certamente, necessario per ragioni economiche e per agganciarsi con quello che dovrebbe essere il presente. Essere una società con un proprio impianto è qualche cosa che ti permette di lavorare meglio“.

La Mabetex Project Engineering S.A. nasce nel 1990 su iniziativa di Behgjet Pacolli. Quale base operativa viene scelta la Svizzera e più precisamente Lugano. Attualmente il gruppo conta 20 succursali in 18 paesi sparsi in tutto il mondo. L’attività del gruppo si concentra nella progettazione e costruzione di impianti chiavi in mano. Sono stati portati a termine ospedali, costruzioni civili, centri amministrativi privati e pubblici, impianti industriali. La Mabetex non si limita alla costruzione chiavi in mano degli impianti, ma si preoccupa anche di fornire ai clienti un’assistenza per lo start-up, la fornitura e il servizio dopo vendita.

Il progetto, prevede uno stadio all’avanguardia e tra i migliori europei. Si tratta di un’idea ambiziosa ed ecologica: seppur fuori Milano, il nuovo impianto sarebbe raggiungibile facilmente sia con l’auto, sia con i mezzi pubblici grazie alla rete metropolitana.

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