Sebbene la sconfitta di stasera riavvicini la squadra di Montella al terzo posto, ora distante solo due punti (in attesa del risultato della Lazio, impegnata domani sera), nulla è compromesso per Zanetti e soci, anche se è necessario un importante cambio di rotta in trasferta, visto il poco invidiabile score di 1 pareggio e 6 sconfitte nelle ultime 7 uscite lontano da San Siro.
Dopo le belle prestazioni contro Chievo e Cluj, Stramaccioni ripropone il 4-3-1-2 con Guarìn a sostegno del duo Cassano-Palacio, mentre Kuzmanovic affianca Kovacic e Cambiasso nel terzetto di centrocampo; Montella, dal canto suo, cambia modulo schierando un 4-3-3 in cui Cuadrado e Ljajic sono gli esterni d’attacco in un tridente completato da Jovetic.
Bastano poco più di 10 minuti ai viola per indirizzare la partita verso i binari a loro più congeniali: è infatti il 12′ quando, dopo una ripartenza, Pasqual calibra un cross che Jovetic sfiora, eludendo l’intervento di Ranocchia e consentendo a Ljajic di battere Handanovic da pochi passi. La reazione nerazzurra sta tutta in un destro di Kuzmanovic che sfiora l’incrocio, ma è un fuoco di paglia, in quanto la Fiorentina aumenta i giri del proprio motore, sfiorando ripetutamente il raddoppio, negato solo da un Handanovic versione XXL e divertendo il pubblico del Franchi.
E’ una gemma di Jovetic, vero e proprio mattatore di serata, a sigillare il 2-0 viola prima dell’intervallo: il suo destro a giro dai 20 metri termina la sua corsa all’incrocio, lasciando Handanovic di sasso e regalando il doppio vantaggio ai locali dopo 45 minuti.
Nella ripresa la musica non cambia, con la Fiorentina che, sulle ali dell’entusiasmo, mette alle corde un’Inter completamente spaesata e molle, soprattutto in fase difensiva: il terzo e il quarto gol viola sono fisiologiche conseguenze di un atteggiamento a dir poco passivo, a cui si somma un pizzico di sfortuna (vedi il rimpallo Nagatomo-Kuzmanovic sul 3-0) e la vena incredibile del duo serbo-montenegrino Ljajic-Jovetic, apparsi di colpo in condizioni incredibili dopo mesi opachi.
La rete della bandiera messa a segno da Cassano, al terzo centro consecutivo in campionato, che con un destro imprendibile batte Viviano, siglando il definitivo 4-1, è l’unica nota positiva di una serata da cancellare in fretta.
La sconfitta di Firenze lascia tanti dubbi nel popolo interista: è stato impressionante (in negativo) vedere il povero Palacio abbandonato a se stesso, come un puntino bianco in mezzo a un oceano viola ed è stato ancora più impressionante constatare che, sotto nel punteggio, Strama abbia dovuto, per mancanza di alternative, inserire Pereira e Schelotto per Guarìn e lo stesso Palacio.
La settimana che attende l’Inter sarà delicatissima, con un post Firenze durissimo da digerire, una trasferta in Romania in cui evitare cali di tensione per non compromettere la qualificazione agli ottavi di Europa League e un derby che si preannuncia rovente; sarà di vitale importanza compattare l’ambiente dopo i 4 schiaffi di Jovetic e compagni, senza che il pessimismo possa dilagare tra la folla interista.
Punto e a capo. Bisogna ripartire dal destro di Cassano, unica nota lieta in una domenica sera da incubo. La sfida stracittadina, con tutte le sue implicazioni, può essere la miglior occasione possibile per un pronto riscatto.
This post was last modified on 18 Febbraio 2013 - 14:48