Dopo le prime prestazioni non eccezionali, ma “perdonate” dall’esigente tifoseria interista, in quanto l’adattamento al campionato italiano è sempre difficile, sono arrivate altre partite disputate sotto la sufficienza, causando lo scetticismo del popolo nerazzurro e i fischi di San Siro.
Incerto in fase difensiva e molto impreciso con la palla nei piedi, Pereira ha sovente dato l’impressione di essere un giocatore generoso, ma non all’altezza di un top club italiano; da qui la decisione di Stramaccioni di relegarlo in panchina per far giocare sulle corsie Zanetti e Nagatomo al fine di avere più equilibrio sia in fase di possesso che quando bisogna difendere.
La solida prestazione nella trasferta rumena di Cluj-Napoca ha ridato coraggio al Palito, il quale, dopo aver osservato il derby dalla tribuna perchè squalificato, è stato autore di una buona prova in quel di Catania, fornendo l’assist del 2-2 a Palacio con un preciso cross dalla sinistra.
Pur denotando ancora qualche lacuna quando si tratta di difendere, è innegabile constatare che, nelle ultime settimane, il rendimento di Pereira sia decisamente migliorato e ciò non è affatto da sottovalutare, soprattutto tenendo presente che Nagatomo sarà out per qualche partita.
Con il giapponese ai box, toccherà al numero 31 la titolarità della fascia sinistra; un’occasione importante da non sciupare, visto che mancano solo tre mesi alla fine del campionato: chi, come l’uruguaiano, è sotto esame in vista dell’anno prossimo, deve cogliere al volo certe occasioni e dare continuità alle proprie prestazioni.
Questo Pereira versione 2.0 sta, piano piano, cercando di far ricredere gli scettici con corsa, grinta e un pizzico di qualità in più: per raggiungere il terzo posto c’è davvero bisogno di tutti, anche delle sgroppate e dei traversoni del Palito.
This post was last modified on 5 Marzo 2013 - 16:11