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Alvaro Pereira versione 2.0: tre mesi per meritarsi la riconferma

Arrivato in estate per la cifra, non proprio economica, di 11 milioni di euro più bonus, Alvaro Pereira venne accolto con entusiasmo e soddisfazione dai tifosi interisti, memori delle ottime prestazioni dell’esterno uruguaiano al Mondiale 2010 e nella Copa America dell’anno successivo, vinta dalla sua Nazionale; il roccioso mancino, inoltre, si era messo in luce anche in ambito europeo con il Porto, conquistando l’Europa League nella finale con lo Sporting Braga del 2011.

Dopo le prime prestazioni non eccezionali, ma “perdonate” dall’esigente tifoseria interista, in quanto l’adattamento al campionato italiano è sempre difficile, sono arrivate altre partite disputate sotto la sufficienza, causando lo scetticismo del popolo nerazzurro e i fischi di San Siro.

Incerto in fase difensiva e molto impreciso con la palla nei piedi, Pereira ha sovente dato l’impressione di essere un giocatore generoso, ma non all’altezza di un top club italiano; da qui la decisione di Stramaccioni di relegarlo in panchina per far giocare sulle corsie Zanetti e Nagatomo al fine di avere più equilibrio sia in fase di possesso che quando bisogna difendere.

La solida prestazione nella trasferta rumena di Cluj-Napoca ha ridato coraggio al Palito, il quale, dopo aver osservato il derby dalla tribuna perchè squalificato, è stato autore di una buona prova in quel di Catania, fornendo l’assist del 2-2 a Palacio con un preciso cross dalla sinistra.

Pur denotando ancora qualche lacuna quando si tratta di difendere, è innegabile constatare che, nelle ultime settimane, il rendimento di Pereira sia decisamente migliorato e ciò non è affatto da sottovalutare, soprattutto tenendo presente che Nagatomo sarà out per qualche partita.

Con il giapponese ai box, toccherà al numero 31 la titolarità della fascia sinistra; un’occasione importante da non sciupare, visto che mancano solo tre mesi alla fine del campionato: chi, come l’uruguaiano, è sotto esame in vista dell’anno prossimo, deve cogliere al volo certe occasioni e dare continuità alle proprie prestazioni.

Questo Pereira versione 2.0 sta, piano piano, cercando di far ricredere gli scettici con corsa, grinta e un pizzico di qualità in più: per raggiungere il terzo posto c’è davvero bisogno di tutti, anche delle sgroppate e dei traversoni del Palito.

This post was last modified on 5 Marzo 2013 - 16:11

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redazione