Ricky Alvarez: quella “Maravilla” che tarda a sbocciare

Alvarez Catania-InterC’è anche il timbro di Ricky Alvarez sull’incredibile rimonta a tinte nerazzurre del “Massimino”. Il fantasista argentino, mai realmente esploso in Italia, ha suonato la carica con il gol che ha accorciato le distanze e con qualche funambolica serpentina che ha disorientato le certezze della difesa etnea.

Troppo poco, però, per Ricky “Maravilla” che all’Inter non è riuscito a dare continuità alle sue giocate e alle sue prestazioni, facendo spesso rimpiangere quel talentuoso mancino che tutto il mondo aveva apprezzato con la maglia del Velez Sarsfield.

Stramaccioni e compagni raccontano di un Alvarez in grande spolvero durante gli allenamenti, capace di sorprendere, entusiasmare, incantare. Sembra sempre che in partita patisca una sorta di blocco psicologico, di freno emotivo, che, giocoforza, incide sulle prestazioni e sul coraggio di voler rischiare la giocata decisiva.

“Radio mercato”, nelle ultime finestre utili per i trasferimenti, aveva aperto ad una possibilità di cessione e molti club europei, dal Porto al Liverpool, sembravano essersi interessati all’acquisto di quello che in Argentina era considerato uno dei talenti emergenti.

Con la maglia del Fortin, infatti, Alvarez era riuscito ad esplodere e a conquistare il Torneo di Apertura nel 2009, segnando anche una rete prestigiosa allo stadio “Monumental” contro il River Plate. Schierato, spesso, nella batteria dei tre trequartisti alle spalle dell’unica punta, in coppia con l’atalantino Maxi Moralez, Ricky “Maravilla” era riuscito, in patria, a ritagliarsi uno spazio di visibilità importante, conquistando anche la convocazione nell’Albiceleste allenata da Sabella.

L’approdo ad un calcio diverso, molto meno cadenzato, molto più accorto tatticamente, meno fraseggiato e più votato al gioco verticale, meno ritmato e più asfissiante di quello argentino avranno sicuramente confuso il numero 11 interista che ha finito per perdere consapevolezza dei propri mezzi e convinzione.

Il cambio continuo di allenatori e impianti tattici avrà contribuito, ulteriormente, a creargli una sorta di insicurezza che Ricky, spesso, porta sulle sue spalle in campo come un fardello pesantissimo. Stramaccioni dovrà essere bravo ad infondergli fiducia ed a risolvere l’enigma tecnico-tattico che lo attanaglia: è un esterno offensivo da 4-2-3-1 e da 4-3-3 o un trequartista da 4-3-1-2 e da 4-3-2-1?

Alvarez, però, deve raccogliere la scommessa con fiducia e sfrontatezza, per scongiurare la possibilità di interrompere con largo anticipo la sua avventura interista.

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