Nella tormentata stagione interista, più a livello mediatico che di meri risultati, visto che, a undici gare dal termine, i nerazzurri sono quarti a -1 dal terzo posto, in semifinale di Coppa Italia e negli ottavi di Europa League, uno dei maggiori oggetti del contendere è stato il mercato impostato dallo staff dirigenziale: le cessioni di Sneijder, Coutinho e Livaja hanno indebolito il reparto avanzato, sia come qualità che come profondità della rosa.
Se poi, a questi addii, si aggiungono, come variabili impazzite, l’infortunio di Milito e il carattere “fumantino” di Cassano, l’Inter, nella vittoriosa trasferta di Catania, così come in altre circostanze, si è aggrappata a Rodrigo Palacio: il Trenza, arrivato in estate dal Genoa dal circa 10 milioni di euro, si sta caricando sulle spalle l’intero attacco interista e i numeri sono dalla sua parte, visti i 9 gol in campionato fin qui realizzati.
A queste marcature in Serie A si aggiungono le 2 in Coppa Italia contro Bologna e Roma e le 7 in Europa League, per un totale, tra campionato e coppe, di ben 18 reti: un bottino davvero impressionante, soprattutto se si tiene presente il fatto che, a inizio stagione, spesso Rodrigo subentrava a partita in corso a una delle punte.
Una risorsa da preservare, soprattutto visto l’esiguo numero di attaccanti a disposizione di Stramaccioni e le tre competizioni da onorare; con la grande umiltà che lo contraddistingue, Palacio è entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri, sia per i gol che per la generosità, oltre che per qualche divertente episodio “extra”, vedi il quarto d’ora in porta in Coppa Italia con il Verona, dopo l’infortunio di Castellazzi e a cambi finiti, nel quale ha compiuto una bella parata, scatenando il boato di San Siro.
Decisivo in più di un’occasione, costante come rendimento, sempre pronto a sacrificarsi per il bene della squadra, il numero 8 interista è una delle certezze nerazzurre in questo sprint finale; Strama, oltre a gestire bene le energie della squadra, dovrà sperare che lo stato fisico e mentale di Rodrigo non subisca flessioni, in modo da poter competere fino in fondo per gli obiettivi prefissati.