Parlando del match con i londinesi, il centrale nerazzurro è stato chiaro: “Abbiamo l’obbligo di far bene. Nello spogliatoio c’è fiducia, abbiamo 90 minuti a disposizione per fare una bella partita e ottenere una vittoria, magari condita dalla qualificazione. Se è vero che vincere aiuta a vincere, noi dobbiamo battere il Tottenham anche per ritrovare la consapevolezza nei nostri mezzi che si è un po’ smarrita ultimamente”.
Il momento non è certo dei migliori per gli uomini di Strama, reduci da cocenti delusioni in Italia come in Europa; a tal proposito Chivu sottolinea come “la responsabilità è nostra. E’ quello che ho voluto sottolineare nell’intervista di ieri. Siamo tutti consapevoli che dobbiamo prenderci le nostre responsabilità”.
Inevitabilmente uno sguardo va al passato, all’Inter che dettava legge in Italia e conquistava l’Europa; il numero 26 interista, in merito all’argomento, è categorico: “Per raggiungere gli obiettivi futuri non si deve mai parlare del passato. Nel calcio contano solo gli obiettivi attuali, quelli sono stati ricordi bellissimi che racconteremo ai nipoti e che resteranno nel cuore dei tifosi, ma bisogna andare avanti”.
L’ex romanista si dice fiducioso della crescita dell’Inter: “Stiamo crescendo, c’è un allenatore nuovo che sta facendo un buon lavoro e sono arrivati tanti giocatori nuovi e giovani. Abbiamo giocato anche con dei classe ’94 titolari, bisogna avere pazienza e fiducia”.
In conclusione, ci si sofferma sulle affermazioni di ieri del centrale rumeno che hanno suscitato un misto di stupore e polemica: “La mia frase realtiva alla mancanza di gioco è stata detta all’interno di un contesto molto più ampio. Io mi prendo le responsabilità di ciò che dico, ma non mi piace che le mie parole vengano usate per creare polemiche o per far nascere attriti da giocatori e allenatore. Ho detto che Stramaccioni sta facendo del suo meglio e noi dobbiamo seguirlo e lavorare duramente per raddrizzare questa stagione”.
Dalle parole ora bisogna passare ai fatti e onorare fino all’ultimo secondo l’impegno europeo di domani; anche se tutto sembra perduto, l’Inter ha il dovere di crederci fino alla fine perchè il calcio è strano e perchè “non è finita finchè non è finita”.
This post was last modified on 14 Marzo 2013 - 01:55