I blucerchiati tenteranno di vendicare la gara d’andata, quando, a San Siro, uscirono sconfitti per 3-2. La squadra, allora, allenata da Ciro Ferrara, passò in vantaggio grazie a Munari, salvo poi, nella ripresa, subire la rimonta dei nerazzurri ad opera di Milito su rigore, Palacio e Guarin. A rendere meno netta la sconfitta ci pensò il brasiliano Eder nell’ultimo dei 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro.
Rispetto ad allora tante cose sono cambiate, sia per una squadra che per l’altra: l’Inter, dopo un ottimo avvio, si è fatta risucchiare sempre di più nelle parti meno nobili della classifica e, visto il periodo tutt’altro che brillante, ogni vittoria assume quasi i connotati dell’impresa, mentre i doriani, complice soprattutto l’arrivo di Delio Rossi al posto del tecnico napoletano, hanno risalito la china dopo un avvio difficile, issandosi al decimo posto in classifica a +11 dal Siena terzultimo.
Mister Ferrara era solito schierare un 4-3-3 che, in fase difensiva, diventava un 4-5-1 con Eder ed Estigarribia a supporto dell’unico terminale offensivo Maxi Lopez. Proprio la punta ex Barcellona, rientrato di recente da un un infortunio al menisco del ginocchio sinistro, ha dovuto fare i conti con l’esplosione del connazionale Icardi, già promesso sposo dell’Inter e che domenica sera dovrebbe essere regolarmente in campo, nonostante contro il Cagliari sia uscito anzitempo a causa di un duro colpo alla coscia sinistra.
Con il tecnico riminese, ex di Palermo e Lazio, si è passati ad un 3-5-2, formazione che, con ogni probabilità, schiererà anche domenica: Palombo agirà da centrale difensivo insieme a Gastaldello e Costa a protezione di Romero; centrocampo con De Silvestri ed Estigarribia sulle fasce e Obiang, Krsticic e Poli centrali, mentre davanti il gioiellino classe ’93 sarà affiancato da Eder.
Sicuramente bisognerà prestare grandissima attenzione alla rapidità dei due attaccanti, ma, di certo, non saranno da sottovalutare gli inserimenti e i tiri da fuori dei tre mediani. Un occhio di riguardo dovrà essere dato ad Icardi e a Poli: il primo farà di tutto per convincere il popolo nerazzurro che è lui il degno erede del Principe, mentre il secondo pare avere il dente avvelenato, in quanto non ha gradito il mancato riscatto da parte della dirigenza meneghina.
This post was last modified on 16 Marzo 2013 - 14:50